Martedì 26 Novembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Monte Bianco, un super radar per il ghiacciaio che si scioglie

Courmayeur: scende 30 centimetri al giorno. In 24 ore caduti 2.500 metri cubi di detriti

Lavoratori col radar portato sul Planpincieux (Ansa)

Lavoratori col radar portato sul Planpincieux (Ansa)

Roma, 27 settembre 2019 - Il ghiacciaio di Planpincieux, sul massiccio del Monte Biancocontinua a muoversi e ormai è solo una questione di tempo capire quando scaricherà a valle le 250mila metri cubi di ghiaccio fratturate dalla massa principale ed esposte verso la Val Ferret. Il radar installato ieri mattina a 2.200 metri di distanza in linea d’aria dalla lingua di ghiaccio ha mostrato uno spostamento orario verso valle che equivale a 35 centimetri delle 24 ore. Lo spostamento di mercoledì – calcolato con sistemi fotografici – era stato di 30 centimetri, mentre nei giorni precedenti fino a 60 centimetri. "Da martedì a ieri – ha detto il glaciologo Fabrizio Troilo della fondazione Montagna Sicura – ci sono stati due piccoli crolli pari a un volume di 2.500 metri cubi di ghiaccio, l’1% dell’intera massa che potrebbe cadere, ma al momento non è possibile capire l’evoluzione della situazione, se e quando avverrà il distacco e se la massa cadrà a pezzi o in un singolo evento".

Che i ghiacciai alpini si stiano ritirando lo dimostrano i dati dell’ultimo Catasto dei ghiacciai italiani: la superficie è passata dai 519 kmq del 1962 ai 609 kmq del 1989 per arrivare agli attuali 368 kmq: il 40% in meno. Contemporaneamente, il numero dei ghiacciai è passato oggi a 903, contro i 824 nel 1962, un aumento dovuto alla frammentazione determinata dalla perdita di massa ghiacciata. "Il ghiacciaio di Planpincieux – sottolinea il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – è il simbolo dell’emergenza climatica". "Oramai – osserva – Massimiliano Fazzini, climatologo dell’Università di Camerino – lo zero termico è sopra i 4.000 metri e lo è anche nel mese in corso. In un hotspot come quello del bacino mediterraneo, caratterizzato da incremento recente delle temperature di alcuni decimi di grado superiore a quello globale, il sistema microclimatico glaciale e periglaciale risente in maniera amplificata di tale segnale termico".

"La quota dello zero termico medio – prosegue Fazzini – annuo si è mediamente innalzata di circa 30 metri l’anno sino a posizionarsi intorno ai 3.400 metri di quota con ovvie ripercussioni sulla evoluzione degli apparati glaciali, in particolare di quelli esposti a solatio o posizionati a quote inferiori ai 3.000 metri che stanno rapidamente sparendo". Legambiente ha organizzato tre giorni di ‘veglie funebri’ per i ghiacciai. Si parte con il ghiacciaio del Lys sul versante valdostano del massiccio del Monte Rosa e dall’inizio del ’900 si è ridotto di oltre due chilometri, da quello del Monviso in Piemonte e quello del Montasio in Friuli-Venezia Giulia.