Giovedì 21 Novembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

"Zero termico oltre i 5mila metri". Il geologo: così perdiamo i ghiacciai

Tozzi e il record delle temperature. "Variazioni climatiche violente e improvvise , colpa dei gas serra"

Roma, 19 agosto 2023 – Mario Tozzi, geologo del Cnr e divulgatore scientifico: che significa avere lo ’zero termico’ oltre i 5mila metri, in Italia?

"Che il riscaldamento climatico avanza e che condizioni sinora sporadiche stanno diventando sempre più comuni e perduranti. Il che significa che nei prossimi decenni perderemo la grande maggioranza dei ghiacciai delle Alpi. E non è solo un dramma per l’industria turistica. Ci sono e ci saranno anche gravi problemi sia per la disponibilità di acqua in estate nella Pianura Padana, sia per la produzione di energia idroelettrica e di stabilità dei versanti. Le Alpi stanno cambiando ed eventi come quello di Bardonecchia saranno sempre più frequenti. Dai chicchi di grandine grossi come susine ad ondate di calore che raggiungono le vette più alte sono tutti fenomeni collegati".

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È la nuova normalità?

"Che sia la nuova normalità lo dicevamo già dal 2021 almeno. Ma è una normalità che non è quel che vediamo oggi: è una normalità che progressivamente sarà sempre più calda. E del resto, non potrà che andare così visto che continuiamo ad immettere gas serra in atmosfera: i cicli millenari del clima non c’entrano nulla. O meglio, esistono ed esisteranno sempre, ma noi abbiamo aggiunto un fattore, l’immissione in atmosfera dei gas serra prodotti dalle attività antropiche, che ha sbilanciato l’atmosfera creando una variazione violenta ed improvvisa. Non ci sono discussioni, il dibattito è chiuso".

Non per i negazionisti climatici... .

"Gli interessi economici in gioco sono molto rilevanti, ovvio che si organizzino per contrastare le azioni che servono per bloccare la catastrofe climatica. Chi nega la responsabilità umana, non riesce a proporre una altra verità, perché tutte le altre presunte ipotesi si sono dimostrare insufficienti a spiegare il riscaldamento in atto. In realtà cercano solo di fare confusione, di alzare una cortina fumogena per guadagnare qualche decina di anni".

Come fece l’industria del tabacco?

"La stessa tattica. Nel 1953 usci l’articolo scientifico che legava il fumo al cancro, ma il primo provvedimento preso contro le major del tabacco è del 1996. Hanno guadagnato quarant’anni di profitti. A bloccare la politica è da un lato la paura di perdere voti, dall’altro la lobby dei carburanti fossili, che comprende non solo aziende, ma nazioni intere e non ha nessuna intenzione di riconvertirsi davvero".

Il governo ribadisce di voler rispettare gli impegni climatici , ma vorrebbe anche aumentare le estrazioni di gas e petrolio.

"È una contraddizione assoluta. Gli scienziati dicono che se vuoi rimanere entro 1.5 gradi di aumento devi tenere sottoterra il 90% del carbone e il 70% del gas e del petrolio. Questo significa basta nuove trivellazioni, avanzano i giacimenti esistenti. Al momento, altro che 1.5°: andiamo verso un futuro a 2.7°".

Nell’assenza di tagli alle emissioni potremmo almeno fare adattamento no?

"Attenzione che l’adattamento non diventi la scusa per non tagliare le emissioni. Bisogna agire sulle cause. Facciamo tagli significativi alle emissioni e di pari passo l’adattamento. Altrimenti sarà solo una perenne rincorsa contro l’evento estremo che sarà sempre più estremo".