Giovedì 4 Luglio 2024

Uccise la moglie a coltellate, pena più mite. "Ha agito per rabbia e delusione"

Genova: uxoricida condannato a 16 anni, il pm ne aveva chiesti 30. L'avvocato della famiglia della donna: "Riesumato il delitto d'onore". Salvini: "Marcisca in galera"

Jenny Angela Reyes Coello, uccisa dal marito a Genova (Ansa)

Jenny Angela Reyes Coello, uccisa dal marito a Genova (Ansa)

Genova, 13 marzo 2019 - Ad aprile ha ucciso la moglie, squarciandole il petto con diverse coltellate, dopo aver scoperto che lei non aveva lasciato l'amante, come promesso. Per il colpevole di questo femminicidio - Javier Napoleon Pareja Gamboa, ecuadoriano di 52 anni - la pm aveva chiesto 30 anni di reclusione. Ma il giudice del Tribunale di Genova ha condannato l'uxoricida alla metà della pena: 16 anni. Concedendogli cioè le cosiddette 'attenuanti generiche', che insieme allo sconto di un terzo della pena previsto la rito abbreviato, hanno portato alla pena di 16 anni, rispetto ai 30 chiesti dal pm Gabriella Marino.

Nella motivazione della sentenza - riporta Il Secolo XIX - si legge che l'uomo ha colpito perché mosso "da un misto di rabbia e di disperazione, profonda delusione e risentimento". Insomma, non ha ucciso Jenny Angela Coello Reyes, 46 anni, agendo "sotto la spinta di un moto di gelosia fine a sé stesso, per l'incapacità di accettare che la moglie potesse preferirgli un altro uomo, ma come reazione al comportamento della donna, del tutto incoerente e contraddittorio, che l'ha illuso e disilluso nello stesso tempo".

Un caso che non può non ricordare quello di appena dieci giorni fa, a Bologna, quando un uxoricida condannato a 30 anni si è visto dimezzare la pena a 16 anni con una motivazione che molto ha fatto discutere:  aveva strangolato la moglie in preda a una 'tempesta emotiva'. 

"RIESUMATO IL DIRITTO D'ONORE" - "Con questa motivazione è stato riesumato il delitto d'onore", allarga le braccia l'avvocato Giuseppe Maria Gallo che assiste i familiari di Jenny Angela Coello Reyes. "Ormai - aggiunge - assistiamo a un orientamento più culturale che giuridico, gli omicidi a sfondo passionale sono inseriti in un circuito di tempesta emotiva". Il legale ha fatto istanza alla procura per impugnare la sentenza ma il pm ha respinto "senza fornire motivazione".

"Il problema non è tanto numerico, degli anni comminati, ma delle motivazioni - rimarca Gallo - è una sentenza difficile da digerire. La giurisprudena è creativa, non mi sorprende più niente, ma come lo si spiega a una famiglia che ha perso qualcuno?".

SALVINI - "Non ho parole. Non c'è delusione o gelosia che possa giustificare un omicidio. Chi ammazza in questo modo deve marcire in galera", dice (ma per una volta senza postare il suo commento sui social) il ministro dell'Interno Matteo Salvini. 

BONAFEDE - "La legge sul codice rosso è un punto di svolta importante. Un via libera celere ed all'unanimità su questo testo dimostrerà quanto alta sia l'attenzione sul tema", sostiene invece il ministro della giustizia Alfonso Bonafede. "Da ministro della Giustizia non commento le sentenze e rispetto l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Sul codice rosso c'è un impegno concreto", ribadisce.