Genova, 7 gennaio 2025 - Due sorelle precipitate dal quarto piano di una palazzina in via Cantore, a Genova, nel quartiere di Sampierdarena. La minore, 32 anni, è morta mentre la maggiore, 36 anni, è ricoverata in gravi condizioni al San Martino. E’ successo stamani mentre in casa c’erano i 4 figli della donna deceduta. Per gli inquirenti non ci sono dubbi: si è trattato in entrambi i casi di un gesto volontario. Sul corpo delle vittima è stata comunque disposta l’autopsia.
La prima a lanciarsi è stata la sorella più giovane. Poco prima delle 8 i vicini hanno sentito un tonfo e dei gemiti e hanno avvisato la polizia. Hanno alzato lo sguardo al quarto piano e hanno visto l’altra donna sul cornicione. Le hanno urlato di non gettarsi ma si è buttata anche lei. Sul posto sono arrivati il personale del 118, con l'automedica, i vigili del fuoco e le volanti. I medici hanno constatato il decesso della più giovane mentre hanno stabilizzato e intubato la più grande, prima di portarla in ospedale. Le due sorelle, di origine albanese, erano molto unite e vivevano insieme.
La 32enne era separata dal marito che aveva anche più volte denunciato in passato per maltrattamenti. L'ex, operaio edile, alla fine di un primo procedimento era stato condannato a quattro mesi con la condizionale per sequestro di persona (l'aveva chiusa in casa, ma secondo la versione dell'uomo lo aveva fatto solo perché stava sistemando la porta), e assolto dall'accusa di lesioni. Era stato sottoposto a un primo divieto di avvicinamento che poi era finito. Un secondo procedimento per maltrattamenti, invece, è ancora aperto ed è al dibattimento: per questo, un secondo divieto di avvicinamento era ancora in vigore. Entrambi i provvedimenti non sarebbero mai stati violati.
Secondo quanto emerso, però, non si trattava di maltrattamenti fisici ma psicologici. L'uomo, di fede musulmana, era molto rigido: voleva che la moglie indossasse il velo, che non guidasse mentre la donna voleva più libertà. Per questo c'erano stati più volte litigi ed erano anche intervenuti i carabinieri. Ma ciò che turbava di più la vittima era l'udienza di venerdì prossimo che avrebbe deciso in merito all’affidamento dei figli. Una scadenza, secondo quanto riferito dai parenti agli investigatori, che avrebbe ingenerato uno stato di crescente ansia.
Nell'ultima udienza dello scorso dicembre, la moglie aveva acconsentito che i bambini restassero durante tutte le vacanze di Natale con il padre e con lo zio paterno, che li ha poi riportati a casa il giorno dell'Epifania. I bambini da mesi erano seguiti dai servizi sociali che avevano concordato da tempo i pernottamenti a casa del padre. Gli inquirenti, coordinanti dal pubblico ministero Luca Monteverde, stanno facendo accertamenti sulle condizioni psichiche delle due sorelle. Adesso, il tribunale per i minorenni dovrà decidere a chi affidare i quattro fratellini ancora ignari di quanto successo alla mamma e alla zia.
Le indagini sono state passate alla squadra mobile, coordinata dal pubblico ministero Luca Monteverde.