Roma, 22 novembre 2023 - Sì, ma per contare come un uomo quanto tempo ancora? Esattamente 131 anni. Parola di Francesco Nicola Maria Petricone, consigliere per le politiche sociali del premier Giorgia Meloni, professore alla Facoltà di Scienze politiche e internazionali alla Lumsa di Roma, autore di “Woman today”, ricerca in 14 Paesi sulla condizione femmninile.
Professore, come si arriva a questo calcolo?
“Bisogna partire dal rapporto annuale del World economic forum, il Gender gap report. Quest’anno, su dati del 2022, copre 146 paesi su 193. Il parametro che usa è questo: 100 è uguale alla massima uguaglianza di genere, uno o zero a nessuna uguaglianza. Il risultato è sempre una media. Tra i primi dieci paesi ci sono nazioni del nord Europa, al primo posto c’è l’Islanda”.
Ma anche Nicaragua e Namibia, l’Italia è nella parte bassa della classifica, al 79esimo posto.
"Perché tra le voci che contano nella classifica ci sono l’occupare posti di potere o pubblici”.
E come si arriva al 2154, il traguardo (probabile) della parità sognata?
“Calcolando come diminuisce la percentuale di diseguaglianza nel corso degli anni”.
Insomma una probabilità. E soprattutto un percorso lento.
“Ho due figlie di 18 e 24 anni. Neanche i loro trisnipoti faranno in tempo a vedere questo risultato nel mondo”.
Quante generazioni serviranno?
“Almeno 5, se consideriamo che una generazione vale 25-30 anni”.
Lei ha concluso da poco la sua ricerca, condotta in 14 paesi. Risultati?
“Mi torna in mente la presentazione del libro all’università di Kerbala, in Iraq. Quelle donne mi hanno ringraziato per aver portato questi temi all’attenzione. E mi hanno davvero impressionato le risposte che ho ricevuto ad Haiti. Una delle domande chiedeva: difficile fare carriera? Una percentuale incredibile di risposte è stata: qui non si può lavorare se non fai sesso con il tuo capo. Queste risposte avevano una frequenza altissima che mi ha davvero colpito”.
Se dovesse sintetizzare le conclusioni della sua inchiesta sul campo? “La differenza di genere non è legata solo a un aspetto, ad esempio alla religione, è legata proprio a una discriminazione sistemica”.
Che cosa significa?
“Che in tutto il mondo la donna viene considerata in maniera discriminata rispetto agli uomini sul lavoro, sulle opportunità di studio e carriera”.
E sulla violenza?
“La parola femminicidio ricorre in tutte le risposte avute nei 14 paesi. Sei intervistate su 10 ammettono di aver subito violenza o di conoscere qualcuno che l’ha subita. Le donne chiedono più sicurezza e certezza della pena”.
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