Roma, 13 gennaio 2017 - Mentre le previsioni meteo raccontano un Nord Italia stretto nella morsa del maltempo. E dopo le nevicate da Genova a Bologna, si torna a parlare di gelicidio. Ma di che cosa si tratta esattamente? E come si forma? Per definizione, in meteorologia il gelicidio è un fenomeno che si verifica quando la pioggia, che rimane in forma liquida anche in presenza di temperature al di sotto dello zero, si solidifica istantaneamente a contatto con il suolo formando uno strato di ghiaccio trasparente e molto scivoloso. Il fenomeno è molto più pericoloso della normale neve, ma perchè si verifichi devono essere soddisfatte alcune condizioni particolari: le gocce d'acqua, ad esempio, devono essere piccole e prive di troppe impurità; inoltre è necessario che dalla nube, la precipitazione parta in forma di neve, per poi sciogliersi tramite il passaggio in zone d'aria con temperature sopra lo zero. Quando incontrano strati d'aria più freddi, man mano che si avvicinano al suolo, le gocce rimangono liquide anche sotto lo zero (fenomeno noto come sopradiffusione) ma assumono una condizione altamente instabile e solidificano al contatto con altri oggetti.
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COME RICONOSCERLO (E PREVENIRLO) - Il fenomeno del gelicidio è facilmente osservabile. Alla vista si presenta come uno strato di ghiaccio trasparente, omogeneo, liscio e molto scivoloso, che avvolge arbusti, rami di alberi, erba e cavi elettrici in un involucro durissimo di acqua cristallizata. Il deposito di ghiaccio che si forma sugli oggetti è detto spesso vetrone o vetriore. Essendo così scivoloso, questo tipo di ghiaccio risulta particolarmente pericoloso per la circolazione di automobili e pedoni, e ogni anno è la causa di numerosi incidenti stradali. Al gelicidio si possono imputare anche altri disagi, come ad esempio la rottura di cavi elettrici e telefonici o la caduta di rami dagli alberi.
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DOVE SI VERIFICA - Il gelicidio è principalmente osservabile nelle conche montane o nelle aree pianeggianti che presentano frequenti e repentine inversioni termiche. In Italia, queste condizioni sono soddisfatte soprattutto nelle regioni del nord-est, dove infatti il gelicidio è stato storicamente più osservato. La pianura padana in Emilia-Romagna soprattutto, ma anche in Lombardia, Veneto e Piemonte, e le pianure marchigiane sono particolarmente predisposte, vista la loro collocazione geografica tra il mare Adriatico e la dorsale appenninica che favorisce una forte escursione termica.
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