
Don Vittorio
Firenze, 8 dicembre 2014 - Sei anni, nel corso dei quali nulla è cambiato. Gavinana, uno dei quartieri residenziali più belli della città, resta schiava di una baby gang. Che consuma droga, disturba i commercianti e soprattutto sembra infischiarsene completamente di regole e rispetto altrui. Nel 2008 don Vittorio Menestrina, parroco di San Piero in Palco, la chiesa situata in piazza Elia della Costa, denunciò la presenza di numerosi giovani, che usavano il luogo di culto per scambiarsi effusioni d’amore. Un’affermazione forte, che divise il rione, tra chi sosteneva il parroco e chi lo accusava di aver voluto buttare fango su un’intera comunità. Ieri mattina, dopo l’atto vandalico che ha visto coinvolta la Virtus Firenze, siamo andati a parlare con residenti, commercianti e, soprattutto, con il parroco del rione. Per capire se, il gesto di due giorni fa, possa o meno essere riconducibile ad un gruppetto di ragazzini pericolosi che sembrerebbe tenere in scacco un intero quartiere.
Alle undici e dieci minuti varchiamo la soglia di San Piero. È appena terminata la Santa Messa. Ci avviciniamo a don Vittorio, che sta conversando con alcuni fedeli. Aspettiamo che abbia terminato e poi gli chiediamo un parere. "Che posso dire, ovviamente non so se chi ha distrutto i locali della Virtus fa parte di questa baby gang. Sei anni fa denunciai una situazione assurda in questo bel quartiere. Ragazzini di 13, 15 anni che venivano nel pomeriggio in chiesa per baciarsi e fare altro. Fui accusato dalle loro famiglie di essere eccessivo, mi dissero che i loro figli erano bravissimi. Ed è vero, singolarmente ognuno di questi giovani è straordinario. Il problema nasce quando stanno in branco, quando trascorrono interi pomeriggi da soli. Senza una guida".
Ma lei crede che l’attuale baby gang sia formata da quei ragazzini che venivano in chiesa ad amoreggiare? "Questo non posso dirlo. So che dopo il clamore delle mie parole quei ragazzini si spostarono in piazza Bartali, davanti alla Coop. In realtà, anche qui in piazza Elia della Costa la situazione non è delle migliori. Tre giorni fa ho visto due minorenni che fumavano una canna sulle nostre scale. Sono uscito e ho fatto notare loro che quella robaccia fa male, che non ha nessun senso drogarsi e che qui intorno ci sono le telecamere. Si sono allontanati, ma il problema, purtroppo, resta". I fedeli si lamentano di questi ragazzini? Qualcuno le ha raccontato di episodi violenti?
"So che si ritrovano quotidianamente sulle panchine di piazza Bartali. Che ci sono ragazzi e ragazze, tra i 16 ed i 20 anni. Quando fa freddo o piove entrano all’interno del centro commerciale e, di solito, passano le giornate al secondo piano, davanti all’ingresso del negozio sportivo, dove c’è il biliardino. Mi hanno raccontato che un paio di volte hanno pensato bene anche di tirare, dal secondo piano, delle monetine. Per fare a gare e vedere chi riusciva a colpire in testa le persone che transitavano sotto di loro. Ripeto, non ci sono in realtà grandi novità. Sei anni fa si è fatto finta che il problema non ci fosse, oggi lo stesso si ripresenta, come era ovvio e ampliamente prevedibile".
Christian Campigli