Martedì 29 Ottobre 2024
PAOLA PIOPPI
Cronaca

Garzeno, omicidio di Candido Montini: fermato il minorenne interrogato in caserma

Como, il giallo del 76enne accoltellato a morte nella sua casa in frazione Catasco. I carabinieri sono risaliti al ragazzo dopo i prelievi biologici a tappeto

Carabinieri davanti all'abitazione della vittima, Candido Montini (nel riquadro)

Carabinieri davanti all'abitazione della vittima, Candido Montini (nel riquadro)

Garzeno (Como), 21 ottobre 2024 – Svolta nell’omicidio di Candido Montini, il pensionato di 76 anni accoltellato a morte martedì 24 settembre nella sua abitazione della piccola frazione di Catasco, Comune di Garzeno, nel Comasco: in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario un ragazzo di 17 anni residente nella stesso paese, nella frazione di Catasco. 

Il giovane è stato portato oggi in caserma a Como. È molto probabile che i carabinieri del Nucleo Investigativo di Como siano arrivati a lui in base all’esito di alcuni riscontri avvenuti a seguito dei test biologici svolti nel giorni scorsi nella cittadina. Il fermo è scattato in serata

Prelievi Dna 

Dopo che i Ris di Parma avevano concluso il loro lavoro all’interno dell’abitazione di Candido Montini, i carabinieri che conducono le indagini avevano iniziato ad acquisire prelievi di Dna a campione ai residenti di Garzeno e della frazione di Catasco. 

Il lavoro svolto dai Ris, durato poco meno di un paio di giorni, si era concentrato sulla ricerca di tracce soprattutto biologiche e reperti non immediatamente visibili. Al momento del ritrovamento di Montini, la mattina di mercoledì, quando una coppia di conoscenti era andata a cercarlo perché non aveva aperto il suo negozio, l’impatto più visibile era stato il sangue che si trovava sul pavimento attorno al cadavere dell’uomo, pugnalato più volte all’addome e al torace con un coltello da cucina, a cui si era aggiunto un colpo mortale alla gola. Altre tracce da calpestamento erano presenti poco distanti, al centro del soggiorno, e una goccia al piano di sopra, nella camera da letto, vicino a una cassettiera. Tutte queste tracce ematiche erano state prelevate e analizzate. Potrebbero appartenere esclusivamente alla vittima, ma potrebbe essere stata trovata la presenza di un Dna differente, magari ritrovato durante i test svolti in paese.

Grazeno conta 650 abitanti, la frazione di Catasco circa 110. Al momento non è noto se ci sia stato un criterio privilegiato in questa mappatura, o se i carabinieri stanno procedendo a tappeto. Certamente le prime convocazioni, la cui adesione deve essere consensuale, stanno partendo da tutte le persone che conoscevano Candido Montini, o che avevano avuto a che fare con lui. Quindi non solo chi vive a Catasco, ma prendendo in considerazione un bacino d’utenza che potrebbe essere più ampio.

La sequenza dell’omicidio

Stando alle indagini, Candido Montini sarebbe stato sorpreso all’improvviso, forse mentre stava riposando dopo aver pranzato. La casa era infatti già stata riordinata: i piatti e le stoviglie lavati e riposti negli armadietti della cucina, la tavola sgomberata e tutto rimesso in ordine, in attesa dell’orario in cui sarebbe tornato alla sua bottega di rivendita di alimentari e bombole del gas, stessa strada, un centinaio di metri più avanti. La serranda, come sempre, non era stata completamente abbassata, come invece faceva la sera.

Montini si sarebbe trovato davanti improvvisamente chi lo ha ucciso, senza nemmeno fare in tempo a indossare le ciabatte o le scarpe, rimanendo a piedi scalzi. Per poi venire ripetutamente accoltellato, anche quando era ormai steso a terra. Alcuni dei tanti fendenti da cui è stato raggiunto, sarebbero infatti stati assestati quando l’uomo era già sdraiato sul pavimento, nella posizione in cui è stato ritrovato il giorno successivo. Tra questi, probabilmente anche la ferita mortale, quella alla gola.

L’arma del delitto

Dopo qualche giorno dal delitto è stata ritrovata l’arma utilizzata dall’assassino: un coltello da cucina, non appartenente a Montini e quindi portato da fuori, abbandonato lungo la strada a poca distanza da casa. Come il portafogli dell’uomo, ritrovato praticamente subito, vicino a un pollaio a qualche metro da casa, vuoto.

Il portafoglio e i soldi

Inoltre la ricerca dei soldi: appare sempre più anomalo che non siano stati trovati contanti in casa né nella bottega gestita da Montini, a un centinaio di metri di distanza dalla sua abitazione. In tasca la vittima dell’omicidio aveva una quarantina di euro, che non sono stati toccati. Da casa non mancava apparentemente nulla, ma a terra lungo la strada, in via Ai Monti, è stato trovato il suo portafogli vuoto. Ma dove sia finito il contante che il pensionato certamente aveva con sé, è ancora un mistero. Se esiste un nascondiglio, nessuno è ancora stato in grado di trovarlo.