Martedì 22 Aprile 2025
STEFANO ZANETTE
Cronaca

Garlasco, torna la guerra di perizie. Tra sei giorni la resa dei conti

GARLASCO (Pavia) "Perfettamente sovrapponibile". Ma per il Gip tutto ancora da verificare. La consulenza della Procura di Pavia affidata a...

GARLASCO (Pavia) "Perfettamente sovrapponibile". Ma per il Gip tutto ancora da verificare. La consulenza della Procura di Pavia affidata a...

GARLASCO (Pavia) "Perfettamente sovrapponibile". Ma per il Gip tutto ancora da verificare. La consulenza della Procura di Pavia affidata a...

GARLASCO (Pavia)

"Perfettamente sovrapponibile". Ma per il Gip tutto ancora da verificare. La consulenza della Procura di Pavia affidata a Carlo Previderè e Pierangela Grignani, datata 5 febbraio 2024, concludeva che uno "dei cinque aplotipi ottenuti" analizzando il materiale "biologico acquisito dai margini ungueali" di Chiara Poggi, è "risultato perfettamente sovrapponibile" nelle comparazioni al profilo genetico di Andrea Sempio, relativamente ai campioni "identificati come mano dx5 e sx1". Per questo la Procura di Pavia, dovendo peraltro ricorrere alla Cassazione dopo il parere negativo di un primo Gip, aveva ottenuto il via libera alla riapertura dell’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi del 13 agosto 2007 a Garlasco, a carico di Andrea Sempio, 37enne amico del fratello minore della vittima e che per questo frequentava la villetta di via Pascoli. Indagato "in concorso" con altri eventuali responsabili al momento ignoti o con Alberto Stasi, già giudicato separatamente per il medesimo delitto e condannato a 16 anni di carcere al termine di cinque gradi di giudizio dopo le prime due assoluzioni.

Una lunga serie di perizie iniziata nel 2007, a partire già dalla prima relazione dei Ris di Parma, nel novembre di quell’anno, che escluse la presenza di Dna maschile sotto le unghie della vittima. La posizione di Andrea Sempio era già stata portata all’attenzione della Procura nel 2016 dalla difesa del condannato Stasi, ma era finita con l’archiviazione nel 2017, poi ribadita ancora nel 2020, perché le analisi su quelle tracce repertate sulle unghie della vittima, nel corso del processo d’Appello-bis a carico di Stasi, avevano concluso che il materiale biologico era scarso e degradato, non utilizzabile per la comparazione.

Un’ulteriore consulenza della difesa di Stasi al genetista Ugo Ricci, con la conferma da parte del luminare tedesco Lutz Roewer nel ruolo di ‘expert opinion’, aveva invece concluso sia con l’utilizzabilità del profilo che con la "non esclusa" compatibilità di 2 tracce su 9 con il Dna di Sempio. Risultati in contraddizione delle precedenti analisi, per i quali la Procura ha chiesto la consulenza di Previderè e ottenuto la conferma che è stata alla base della riaperura dell’indagine. Ma quello che sembrava dato per assodato, invece non lo è ancora. Nell’ordinanza del Gip che ha accolto la richiesta della Procura di incidente probatorio, che inizierà il prossimo 9 aprile, viene fatto un passo indietro: i primi due dei cinque punti da verificare sono ancora quelle tracce di Dna e la loro utilizzabilità per una comparazione.