Roma, 14 settembre 2024 - Carlo Locatelli, direttore del centro nazionale antiveleni – IRCCS Maugeri Pavia - si prepara alla stagione del ’terrore‘: gli avvelenamenti da funghi.
“Ogni anno abbiamo 1.000 ma anche 1.500 casi di intossicazioni - spiega il professore al telefono con Quotidiano.net-. Il mese davvero terribile è ottobre, insomma la stagione non è ancora cominciata”. Uno dei tanti rischi di chi va per boschi in questo periodo. Occorre prestare grande attenzione anche ai nidi delle vespe di terra e alle zecche.
Le intossicazioni fai da te
Quello dei funghi è l’esempio ‘stagionale’ perfetto per far capire come riusciamo a farci del male da soli, non serve acquistare al supermercato l’insalata contaminata dalla listeria (in quel caso il ministero si è attivato con i ritiri, poi l’azienda produttrice ha chiarito). Ma quali sono i casi principali di avvelenamenti alimentari? Il centro nazionale diretto dal professor Locatelli, è bene precisare, si occupa di sostanze chimiche e intossicazioni. Sul resto entra in campo una rete fatta dagli Istituti Zooprofilattici e dal ministero della Salute.
Gli spinaci allo stramonio
Il professor Locatelli ha appena partecipato alla redazione di un documento sulle intossicazioni (focus sulla salmonellosi), come esperto del Comitato nazionale sicurezza alimentare del ministero, gruppo che riunisce “i vari rappresentanti della catena, dai produttori alle aziende”. Si studiano i problemi alimentari per valutare il rischio di microtossine, per verificare se c’è un rischio cancerogeno. “Il mese scorso – spiega – abbiamo identificato gli alcaloidi tropanici negli spinaci”, in altre parole è tornato lo stramonio, “finito per errore nella catena di produzione, da qui sono stati decisi i ritiri”. Ogni tanto, aggiunge il professore, “si trova qualcosa anche nei piselli”.
Attenti alle erbe e alla mandragora
Ma, come per i funghi, il pericolo molto spesso siamo anche noi e le nostre false sicurezze. Vale per il colchido d’autunno o finto zafferano, fiore bellissimo che tradisce perché molto velenoso, è capitato che qualcuno ne sia rimasto stregato e abbia cucinato magari un risotto, purtroppo mortale. E c’è chi fa confusione tra erbe e tuberi, “anche la mandragora viene raccolta per errore”. Non solo: ogni anno si verificano “decine di casi, direi almeno una cinquantina, di intossicazione da botulino per prodotti fatti in casa”.
“In Italia controlli eccezionali”
Su tutto questo però il professore ha una certezza. “In Italia i controlli sugli alimenti sono una cosa seria, l’organizzazione è eccezionale. Dopo le analisi, i ritiri scattano subito. Gli alimenti sono sotto una mega lente di ingrandimento”.