Mercoledì 20 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Funghi, ogni anno mille intossicati al centro nazionale antiveleni. Il professore: “Attenti anche a mandragora e stramonio”

Carlo Locatelli: “Ottobre è la stagione del terrore”. Avvelenamenti anche da erbe e fiori come il colchico d’autunno. Sul piano industriale non solo ritiri di insalata contaminata da listeria ma anche di spinaci allo stramonio

Roma, 14 settembre 2024 - Carlo Locatelli, direttore del centro nazionale antiveleniIRCCS Maugeri Pavia - si prepara alla stagione del ’terrore‘: gli avvelenamenti da funghi.

Roma, 17 settembre 2024 - Funghi velenosi, quali sono le specie letali o che possono intossicare pesantemente? Nei giorni scorsi Carlo Locatelli, direttore del Centro nazionale antiveleni IRCCS Maugeri di Pavia, aveva spiegato a Quotidiano.net che ogni anno, da ottobre, arrivano in quella struttura di eccellenza almeno 1.000-1.500 intossicati. Un numero che fa pensare. E ora che ci avviciniamo alla stagione - e andare per boschi vuol dire anche fare attenzione a zecche e vespe di terra - abbiamo chiesto a Nicolò Oppicelli, micologo, naturalista, esperto di funghi dall'esperienza internazionale e autore di libri sull'argomento, le indicazioni per riconoscere le 5 specie più pericolose. In Italia, mette in guardia l'esperto, "sono 15 le specie letali, una trentina quelle che provocano avvelenamenti".

Prima di iniziare il nostro viaggio tra boschi e parchi, l'esperto mette come premessa alcune considerazioni. "Il problema alla base - analizza - è che oggi le persone si rivolgono sempre più spesso al telefonino per cercare una risposta ai dubbi. Ma una risposta su due è sbagliata. Non solo. Molti si improvvisano cercatori, senza avere le competenze giuste. Mettono tutto nel cesto. Poi chiedono conferma con una foto. Ma questo è un errore gravissimo. Perché le diagnosi vanno fatte vedendo i funghi, di persona. Ho vietato le fotografie, sono stato uno dei primi a farlo. Ripeto, i funghi da consumare devono essere visti. Non esiste un’identificazione via cellulare, quando si devono consumare. Al massimo questo va bene se devi studiare i funghi. Ma se vuoi mangiarli, è troppo pericoloso".

L'altra premessa che sta a cuore all'esperto è l'etica della raccolta. "Andare a funghi - ribadisce - vuol dire prima di tutto rispettare la natura. E non vanno raccolte, ma nemmeno distrutte, le specie che non si conoscono. Perché i funghi sono componenti fondamentali del nostro ecosistema, tutti hanno un ruolo. Questo, alla fine, dal punto di vista naturalistico è il lascito migliore per i nostri figli".

Ogni anno abbiamo 1.000 ma anche 1.500 casi di intossicazioni - spiega il professore al telefono con Quotidiano.net-. Il mese davvero terribile è ottobre, insomma la stagione non è ancora cominciata”. Uno dei tanti rischi di chi va per boschi in questo periodo. Occorre prestare grande attenzione anche ai nidi delle vespe di terra e alle zecche. 

Il finto zafferano: ha un veleno mortale
Il finto zafferano: ha un veleno mortale

Le intossicazioni fai da te

Quello dei funghi è l’esempio ‘stagionale’ perfetto per far capire come riusciamo a farci del male da soli, non serve acquistare al supermercato l’insalata contaminata dalla listeria  (in quel caso il ministero si è attivato con i ritiri, poi l’azienda produttrice ha chiarito). Ma quali sono i casi principali di avvelenamenti alimentari? Il centro nazionale diretto dal professor Locatelli, è bene precisare, si occupa di sostanze chimiche e intossicazioni. Sul resto entra in campo una rete fatta dagli Istituti Zooprofilattici e dal ministero della Salute.

Gli spinaci allo stramonio

Il professor Locatelli ha appena partecipato alla redazione di un documento sulle intossicazioni (focus sulla salmonellosi), come esperto del Comitato nazionale sicurezza alimentare del ministero, gruppo che riunisce “i vari rappresentanti della catena, dai produttori alle aziende”. Si studiano i problemi alimentari per valutare il rischio di microtossine, per verificare se c’è un rischio cancerogeno.  “Il mese scorso – spiega – abbiamo identificato gli alcaloidi tropanici negli spinaci”, in altre parole è tornato lo stramonio, “finito per errore nella catena di produzione, da qui sono stati decisi i ritiri”. Ogni tanto, aggiunge il professore, “si trova qualcosa anche nei piselli”.

Attenti alle erbe e alla mandragora

Ma, come per i funghi, il pericolo molto spesso siamo anche noi e le nostre false sicurezze. Vale per il colchido d’autunno o finto zafferano, fiore bellissimo che tradisce perché molto velenoso, è capitato che qualcuno ne sia rimasto stregato e abbia cucinato magari un risotto, purtroppo mortale. E c’è chi fa confusione tra erbe e tuberi, “anche la mandragora viene raccolta per errore”. Non solo: ogni anno si verificano “decine di casi, direi almeno una cinquantina, di intossicazione da botulino per prodotti fatti in casa”.

“In Italia controlli eccezionali”

Su tutto questo però il professore ha una certezza. “In Italia i controlli sugli alimenti sono una cosa seria, l’organizzazione è eccezionale. Dopo le analisi, i ritiri scattano subito. Gli alimenti sono sotto una mega lente di ingrandimento”.