Martedì 13 Agosto 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Funghi d’agosto, un’estate bizzarra. “Fa troppo caldo, ecco come sta cambiando il ritmo dei boschi”

Giorgio Raviolo, presidente del Gruppo micologico cebano di Ceva (Cuneo): ogni anno decine di avvelenamenti. Ecco i comportamenti da evitare e le buone regole del raccoglitore doc

Ceva (Cuneo), 13 agosto 2024 – Ma il cambiamento climatico incide anche sulla crescita dei funghi? “Direi di sì”, risponde Giorgio Raviolo, presidente del Gruppo micologico cebano di Ceva (Cuneo), “il più anziano dopo quello Trentino”.

Funghi d'agosto 2024: il cambiamento climatico sta modificando anche il ritmo e la produzione del bosco
Funghi d'agosto 2024: il cambiamento climatico sta modificando anche il ritmo e la produzione del bosco

Come sta andando la raccolta in questo agosto?

“Fa troppo caldo, non piove, non si trovano funghi. Bisogna aspettare le piogge. I funghi nascono da maggio a novembre. Ma ora sta cambiando tutto”.  

Quali sono i funghi di stagione?

“Boleti, castanelli, russule, ovuli,”.  

Qual è il fungo più rischioso, quello che può ingannare di più?

“Sono tanti, sicuramente l’Amanita falloide e l’Amanita muscaria, chiamata dei Puffi. Ogni anno purtroppo abbiamo decine di avvelenamenti in tutta Italia, qualcuno mortale, qualcun altro se la cava con una lavanda gastrica”.  

La regola d’oro qual è?

“Se non si è sicuri, il fungo è meglio lasciarlo nel bosco. E poi bisogna rivolgersi ai micologi, alle Asl. Assolutamente evitare le app, i social, non basta mandare la foto all’amico per avere una conferma”.  

Evitare insomma i sistemi improvvisati.

“I criteri per accertarsi della bontà del fungo sono tanti, a partire dal colore e dalla consistenza”.  

Il cambiamento climatico modificherà anche i ritmi del bosco?

“Probabilmente sì, anche se non nel brevissimo periodo. Sicuramente il cambiamento climatico influenza la crescita e la periodicità dei funghi. Entrare nel dettaglio però è difficile”.  

In queste ore a Ceva state preparando la mostra internazionale di settembre.

“Appuntamento fisso, nella terza domenica del mese. È una tradizione antica, siamo il gruppo micologico più anziano d’Italia dopo quello Trentino. La mostra è stata ideata nel 1962. Arrivano micologi da tutta Italia, dalla Francia e dalla Svizzera, esponiamo 600 specie”. Per quella data l’auspicio è che i boschi possano aver recuperato il tempo perduto.