Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

I funerali di Thomas a Rosciano (Pescara). Lo strazio della nonna: “Giovani, cambiate questo mondo marcio”

Le esequie officiate dall’arcivescovo e dal parroco, la chiesa gremita di ragazzi. Tra i presenti anche don Antonio Coluccia, il prete coraggio che vive sotto scorta. Il vescovo nell’omelia: “La droga è la nuova lebbra. Occorre un sussulto di responsabilità”

Pescara, 28 giugno 2024 – Tanti ragazzi al funerale di Christopher Thomas Luciani a Rosciano (Pescara). Non aveva ancora compiuto 17 anni, è stato ucciso domenica scorsa da due coetanei nel parco Baden Powell di Pescara. A celebrare la messa Tommaso Valentinetti, arcivescovo della diocesi di Pescara-Penne, e il parroco don Mario Spadaccini. 

La storia di Thomas Luciani, 17 anni ancora da compiere, ucciso da due coetanei in un parco di Pescara
La storia di Thomas Luciani, 17 anni ancora da compiere, ucciso da due coetanei in un parco di Pescara

“Sarai sempre parte di me. Non potrò mai dimenticare il tuo sorriso. Ti amo”. Questa la scritta sulla maglia della ex fidanzatina di Thomas arrivata in lacrime in chiesa.

Centinaia le persone presenti, che si sono strette al dolore della nonna, che ha accompagnato il feretro tra le lacrime, e dei familiari. Tra gli altri, il prete salentino Antonio Coluccia, che vive da anni sotto scorta, il sindaco di Rosciano, Simone Palozzo, il prefetto di Pescara, Flavio Ferdani, il questore del capoluogo, Carlo Solimene, il governatore abruzzese, Marco Marsilio, il comandante provinciale dei carabinieri di Pescara, Riccardo Barbera.

Le parole della nonna

“Spero che la Tua assenza possa essere di monito ai tanti giovani qui presenti, che siano loro a cambiare questo mondo marcio e renderlo un posto migliore. Desidero che comprendano l’importanza della famiglia e di quanto essa sia sempre un posto sicuro. Un luogo dove poter essere fragili, parlare delle proprie paure e delle proprie insicurezze; crescere e prepararsi alle asperità della vita”. Così la nonna di Thomas, Olga, in un messaggio letto nel corso del funerale del nipote ucciso.

Le parole del vescovo

La droga “è la nuova lebbra che sta attanagliando la gioventù. Bisogna non allontanarsi da chi vive il disagio, ma rispondere scendendo per strada, toccare questa realtà e toccarla col nostro impegno. Mi appello, dunque, a coloro che già tanto fanno, che hanno responsabilità di amministrazione, di controllo e di governo: bisogna fermare i mercanti di morte”. Così monsignor Tommaso Valentinetti nell’omelia.

Ha proseguito: “Mi sono capitati nella mia vita funerali difficili. I sette bambini scomparsi nel terremoto di San Giuliano di Puglia, ma anche questo funerale per me è molto difficile perché mi sono fatto un esame di coscienza. La responsabilità di un atto così violento, la responsabilità di una morte così precoce, 17 anni poco meno, chi se la porta addosso? Sicuramente voi direte che chi ha compiuto i gesti che non doveva compiere ma credo che sia il momento in cui dobbiamo riflettere su una assunzione di responsabilità. Se avvengono questi fatti, se i ragazzi diventano ragazzi incontrollabili, io credo che ci sia una dimensione di responsabilità che tutti indistintamente dobbiamo assumerci. Non è il caso di puntarci il dito uno contro l’altro pensando che la responsabilità sia solo di una realtà, solo di una persona, solo di una situazione. L’assunzione di responsabilità è da parte di tutti noi: delle istituzioni, della scuola, delle famiglie, della chiesa, di tutti. Occorre un sussulto di responsabilità perché queste cose non sono giustificabili. Queste cose non sono comprensibili. Un sussulto di verità, un sussulto che fa cadere le armi dalle mani dei violenti, che fa cadere la nuova lebbra, che sta attanagliando la gioventù, la droga. Siamo qui per pregare per Christopher perché il signore lo accolga tra le sue braccia per chiudere quelle ferite martoriate dalle coltellate. Siamo a pregare anche per chi ha inferto quelle coltellate perché si ravveda e comprenda e capisca”

Don Antonio Coluccia ai funerali di Thomas Luciani
Don Antonio Coluccia ai funerali di Thomas Luciani

Lutto cittadino anche a Pescara

E, dalle 16.30 alle 18.30, sarà lutto cittadino anche a Pescara. Il sindaco Carlo Masci lo ha deciso "certo di interpretare i sentimenti e le emozioni dell'intera collettività, attonita e incredula di fronte alla fine del giovane di Rosciano". Dunque bandiere a mezz'asta nelle sedi comunali.

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La scritta "assassini" nel parco

Intanto le iniziali dei cognomi dei due presunti responsabili del delitto con le scritte "assassini" e "Christopher vive" sono comparse sul prato sintetico del campetto di calcio del parco Baden Powell. Chi le ha vergate ha usato la bomboletta spray e accanto ha lasciato anche un simbolo che ricorda quello dei "doni della morte" della celebre saga di Harry Potter. Il tutto però è stato prontamente ripulito dal personale del Comune, così come è stato rimosso uno striscione dal tenore analogo.

Con ordinanza del sindaco, il parco è stato chiuso al pubblico per alcuni giorni, proprio per evitare il continuo viavai di curiosi. Il delitto si è consumato in un'area di vegetazione esterna al parco, di pertinenza delle ferrovie, a cui era possibile accedere grazie a una rete danneggiata, che ora è stata riparata.

Lo striscione comparso all'ingresso del parco 'Baden Powell' a Pescara (Ansa)
Lo striscione comparso all'ingresso del parco 'Baden Powell' a Pescara (Ansa)

L’autopsia

L’autopsia ha rivelato che a provocare la morte del ragazzo sono state lesioni che hanno interessato entrambi i polmoni, provocando uno choc emorragico irreversibile. Christopher sarebbe morto rapidamente. L'esame ha confermato il numero di colpi emerso in sede di ispezione cadaverica, cioè 25.