Commozione a Santa Maria in Montesanto, conosciuta come la chiesa degli Artisti, in piazza del Popolo a Roma per i funerali di Franco Di Mare. Il giornalista è morto a 68 anni a causa di un mesotelioma il 17 maggio e solo pochi giorni prima, il 28 aprile, era stato ospite di Fabio Fazio nel programma ‘Che tempo che fa’ e aveva denunciato la malattia e il fatto che la causa del mesotelioma fosse da ricercare nell’esposizione a sostanze come l’uranio impoverito nelle zone di guerra. Zone nelle quali era inviato proprio per la Rai.
"Mi ha colpito quello che ha denunciato, però i vertici aziendali adesso faranno chiarezza” ha commentato Francesco Giorgino.
"Perché un giornalista rischia la vita andando nei luoghi di guerra? Perché in guerra si incontra bella gente: al di là delle bombe, del rischio che corri, c'è anche solidarietà tra i colleghi e tra le persone che incontri appunto per caso" aveva spiegato citando Ernest Hemingway.
In tanti sono andati a rendergli omaggio per l'ultimo saluto. In piazza del Popolo sono arrivati l'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio, il direttore generale Giampaolo Rossi e la presidente Marinella Soldi, oltre ai colleghi giornalisti Bruno Vespa, Francesco Giorgino, Alberto Matano e al presidente dell'Ordine sei giornalisti del Lazio, Guido D'Ubaldo.
Commosso il ricordo di Bruno Vespa: “Il suo messaggio di commiato è stato bellissimo. Franco era generoso ed era difficile non volergli bene. La sua da Fazio è stata un'intervista molto toccante, in cui si è vista tutta l'umanità di Franco anche in un momento difficile, e mi fa piacere soprattutto che dopo quell'intervista la Rai, che si era addormentata, si sia risvegliata per lui”.
"Spero che le sue battaglie possano trovare ristoro, lo dico onestamente, da persona innanzitutto'' è il commento di Nunzia De Girolamo. "È stata una persona speciale, il fatto che abbia rischiato la vita ogni volta lo rende un giornalista straordinario. È un uomo che abbiamo nel cuore e ci rimarrà per sempre" ha aggiunto il presentatore Rai Beppe Convertini.
"La battaglia di Di Mare? Non è una battaglia, c'è un accertamento in corso e non credo si debbano fare polemiche. C'è un accertamento che deve essere fatto e sarà fatto - ha sottolineato il componente della commissione di Vigilanza Rai, Maurizio Gasparri -. L'avevo cercato recentemente e mi ha risposto con un messaggio che non riporterò nel quale mi diceva che non poteva parlare".