
L'economia in Romagna
Dopo l’emergenza la ricostruzione. La Romagna ferita "tiene botta" e guarda già al dopo alluvione. Confindustria Emilia-Romagna stima danni per almeno 10 miliardi di euro, ma c’è chi teme che possano superare i 12 del sisma del 2012. Solo in agricoltura, secondo la Regione, sono almeno 1,5 miliardi. Un report della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo descrive la ricchezza del territorio.
Alessandra Florio, direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche della banca, quanto è importante la Romagna?
"È una terra ricca. Una ricchezza economica, ma anche sociale e culturale. La Romagna ha un importante tessuto imprenditoriale, aziende che danno lavoro a tante persone: oltre 105mila imprese e circa 478mila occupati, il 2% del totale italiano".
Che tipo di economia è?
"Ha settori manifatturieri di alta specializzazione: meccanica, agroalimentare, mobili, abbigliamento. Il flusso di export, cartina di tornasole dello stato di salute di un territorio, ha sfiorato nel 2022 i 14 miliardi, in aumento del 17,9% rispetto al 2021".
E il turismo? Dici Romagna e pensi subito alla Riviera...
"Nel 2022 le presenze hanno superato i 26 milioni. Come dimostra la vocazione all’accoglienza, la gente è reattiva, dinamica, positiva. Tutte qualità che hanno fatto crescere il senso di solidarietà verso i romagnoli".
Sulle coste romagnole la ripartenza è già concreta.
"Siamo storicamente radicati nel territorio e ascoltiamo le esigenze locali, anche col nostro Consiglio Territoriale Romagna. Quindi abbiamo chiesto ai nostri referenti com’era la situazione. La risposta: in pochi giorni era stato rimesso tutto in piedi".
C’è un altro settore importante, di cui forse molti italiani non sono consapevoli. Eppure tutti i giorni mangiano la frutta coltivata in Romagna...
"L’ortofrutta è uno dei cinque distretti locali d’eccellenza. L’alluvione ha colpito un settore che vale 685 milioni di export, concentrato per il 75% nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna".
Che cosa si coltiva?
"Uva da vino, pomodoro e grano tenero sono in termini assoluti le maggiori coltivazioni. Ma altre produzioni pesano molto in percentuale sul totale italiano, come le nettarine o le albicocche. Poi c’è l’indotto, con grande attenzione alla messa in sicurezza di impianti e persone. Anche la logistica ne ha risentito".
Quali misure ha messo in campo Intesa Sanpaolo?
"Il plafond per famiglie, imprese, commercianti e artigiani è ampliato a 2 miliardi. La misura immediata è la sospensione fino a 24 mesi della quota capitale delle rate dei mutui. Poi prevediamo una misura di ulteriore vicinanza: per famiglie a reddito basso con casa danneggiata irreversibilmente, la restituzione degli interessi sul mutuo dopo un anno dalla sospensione. E doneremo 5 milioni per la ricostruzione. La situazione è drammatica ma gestita con concretezza e lucidità. Lavoriamo anche con chi non è stato colpito direttamente: sostenere gli investimenti fa crescere le imprese e restituisce valore al territorio".