Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Trovati i resti di Francesca Deidda. “Erano in un borsone nero nascosto nella boscaglia”

La donna di 42 anni era scomparsa a maggio da San Sperate, nel sud dell’isola. Il ritrovamento è avvenuto nella stessa zona dove, nei giorni scorsi, erano stati rinvenuti suoi oggetti personali. Il marito, dal carcere, continua a ribadire la sua innocenza

Trovati resti umani durate le ricerche di Francesca Deidda

Trovati resti umani durate le ricerche di Francesca Deidda

Cagliari, 18 luglio 2024 – Svolta nel caso di Francesca Deidda. Durante le ricerche con cani molecolari sono state ritrovate alcune parti di un cadavere che si ritiene appartengano alla 42enne scomparsa da San Sperate, nel sud Sardegna, il 30 maggio scorso. Al momento manca ancora l’ufficialità, ma gli inquirenti sono convinti che il corpo sia quello di Francesca.

Secondo quanto appreso, il ritrovamento è avvenuto nei pressi del ponte romano, in una zona impervia vicino alla vecchia Statale 125 Orientale sarda, in località San Priamo. I resti erano chiusi in un grosso borsone nero da palestra o da sub, trovato intatto e nascosto nella boscaglia. A circa 150 metri da quel punto, nei giorni scorsi sono stati rinvenuti indumenti con tracce di sangue ed effetti personali della donna, tra cui una pochette con cosmetici. Nell’alveo di un torrente era stato recuperato persino il suo bite dentale, riconosciuto dall’odontoiatra che l’aveva preparato. 

Da stamattina le operazioni erano riprese stamattina con l'ausilio anche di un cane molecolare fatto arrivare da Bologna. Ed è proprio il pastore tedesco che ha scoperto i resti. Sul posto sono arrivati il medico legale pm Marco Cocco e gli specialisti del Ris di Cagliari che hanno eseguito i primi rilievi. Chiamato sul posto il medico legale Roberto Demontis che domani prenderà l'incarico per effettuare gli esami necessari per chiarire le circostanze della morte.

Le ricerche di Francesca Deidda, attivate dal fratello che ha presentato denuncia di scomparsa, andavano avanti da settimane e si erano concentrate dal 10 luglio nella zona in cui era stato localizzato l’ultima volta il suo cellulare. Il marito, il 43enne Igor Sollai, si trova in carcere a Uta con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. “Voleva un momento di riflessione”, la sua versione a proposito della scomparsa della moglie.

Alla domanda sul perché non avesse denunciato la sparizione, l’uomo aveva dichiarato che lo aveva già fatto il fratello della donna. “Non ci sono prove che si tratti di un omicidio – ripeteva l’avvocato Demurtas al telefono con Qn.net qualche giorno fa -. E ad oggi non abbiamo elementi per dire che il nostro assistito abbia usato il cellulare della moglie o abbia spedito la mail”.

Sollai interrogato anche oggi

Intanto Sollai è stato sentito anche stamattina n carcere: durante un interrogatorio di 4 ore ha ribadito la sua innocenza, sostenendo che la moglie si sia allontanata volontariamente. Difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, Sollai ha riposto alle domande del pm Marco Cocco. “Il nostro assistito ha risposto alle contestazioni, ricostruendo la vicenda – hanno detto i legali all'Ansa – fornendo le informazioni su ciò che non torna, guardando anche mappe e fotografie”. Il pm ha poi deciso poi di sospendere l'interrogatorio che dovrebbe riprendere la prossima settimana, proprio alla luce degli ultimi sviluppi con il ritrovamento dei resti umani a San Sperate. Cocco ha ricevuo la norizia proprio durante l’interroggatorio. “Il nostro assistito è provato - hanno detto ancora i legali – ma è lucido e ha risposto a tutte le domande”. A quanto si apprende, ancora in serata Sollai non era stato ancora informato dei ritrovamenti avvenuti vicino alla Statale 125.