Cagliari, 8 luglio 2024 – Francesca Deidda, scomparsa a maggio da San Sperate (Cagliari) è stata uccisa dal marito. Ne sono convinti gli investigatori. Igor Sollai, autotrasportatore 43enne, coetaneo della moglie, ora si trova in carcere, accusato di omicidio volontario - aggravato dal legame di parentela -, e occultamento di cadavere. Questa mattina il fermo dell’uomo è stato convalidato.
Quello di Francesca Deidda è l’ennesimo caso di donna scomparsa e di indagini (o arresti) per omicidio. L’elenco è davvero lungo, da Mara Favro svanita nel nulla il 7 marzo da Susa (Torino), a Roberta Ragusa e Maria Chindamo.
"Ha usato il suo telefonino per mandare messaggi”
L’uomo, secondo il quadro accusatorio ricostruito fino a questo momento, avrebbe usato il telefonino della moglie per inviare messaggi e tranquillizzare parenti e amici. Non solo: gli investigatori sono convinti che sia stato lui a inviare la mail in cui la moglie informava l’azienda che si licenziava.
La difesa dell’uomo
"Il mio cliente si dichiara innocente”, ribadisce al telefono l’avvocato Carlo Demurtas, che difende l’uomo con la collega Laura Pirarba. I legali avevano chiesto una misura alternativa, arresti domiciliari o liberazione. Il giudice ha confermato la misura cautelare in carcere.
Dov’è Francesca Deidda?
Francesca Deidda, impiegata in un call center, è stata cercata ovunque. Ma a distanza di un mese e mezzo, non c’è traccia né della donna né del suo telefonino. Le ricerche proseguono, attivate dal fratello ceh ha presentato denuncia di scomparsa. “Voleva un momento di riflessione”, è la versione del marito. Alla domanda sul perché non avesse denunciato la scomparsa della moglie, l’uomo ha dichiarato che lo aveva già fatto il fratello della donna. “Non ci sono prove che si tratti di un omicidio – ripete l’avvocato Demurtas al telefono con Qn.net -. E ad oggi non abbiamo elementi per dire che il nostro assistito abbia usato il cellulare della moglie o abbia spedito la mail”.
Le tracce informatiche
Ma gli investigatori avrebbero raccolto elementi che definiscono un quadro preciso. A portare al fermo, “le evidenze ottenute dall’analisi delle tracce informatiche lasciate dall’indagato”. Secondo gli investigatori, l’uomo era in possesso del telefono della moglie e per settimane avrebbe inviato messaggi per tranquillizzare tutti, negando però sempre la possiblità di parlarsi al telefono.
Sequestrate auto e abitazione
Sono state sequestrate le auto e l’abitazione, nella quale la coppia viveva dal 2012. Secondo il quadro ricostruito dagli investigatori, il rapporto di coppia negli ultimi tempi si era deteriorato.