Lunedì 15 Luglio 2024

Francesca Deidda, il tranello delle colleghe al marito. Così è partita l’indagine per omicidio

Sospese temporaneamente le ricerche del corpo. Si attendono i risultati degli esami sui reperti trovati, poi Igor Sollai sarà nuovamente interrogato. Le ipotesi sul movente: la relazione extraconiugale e il desiderio di paternità “negato”. Domenica la fiaccolata a San Sperate

Cagliari, 12 luglio 2024 – Sono ferme le ricerche del corpo di Francesca Deidda, in attesa dei primi risultati degli esami sui reperti recuperati nei giorni scorsi: indumenti, il beauty case, il bite dentale, frammenti di roccia con tracce ematiche e uno straccio forse sporco di sangue, trovati nel territorio di San Vito, nei pressi del ponte romano sul Rio Picocca, nell’alveo del fiume e in zona San Priamo. I test del Ris di Cagliari dovranno confermare che si tratta di oggetti appartenuti alla 42enne scomparsa da maggio, che gli inquirenti credono uccisa dal marito, Igor Sollai, in carcere da giorni con l’accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Dopodiché la procura metterà sotto torchio il camionista 43enne: il nuovo interrogatorio è previsto per il 18 luglio. 

Francesca Deidda, 42 anni. I suoi oggetti personali trovati in prossimità del ponte sul Rio Picocca (Cagliari)
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L’amante segreta di Sollai e le ipotesi sul movente: “Francesca Deidda sospettava il tradimento”

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Fiaccolata a San Sperate 

A San Sperate, paese dove viveva la coppia, la gente si prepara alla fiaccolata in programma per domenica 14 luglio alle 21 con partenza da piazza Primo Maggio. Un modo per chiedere giustizia e verità sulla fine della giovane donna. Consiglieri comunali e primo cittadino parlano espressamente di “clima di sofferenza e di grave incertezza tutti”. 

Il tranello a Sollai 

Per la prima volta parlano le colleghe di Deidda, sentite dagli investigatori più volte nel corso dell’indagine. Dopo la sua scomparsa, dal telefonino della donna arrivavano messaggi. Frasi del tipo “Non è un bel periodo”, “ho bisogno di stare da sola”, che simulavano un allontanamento volontario. ‘Simulavano’ perché quei messaggi sarebbero stati scritti da qualcun altro. Secondo la procura, da Sollai. Agli atti c’è anche una mail, inoltrata dall’indirizzo di Francesca al datore di lavoro. Nella lettera la donna dà le dimissioni. Inaspettate e incomprensibili, secondo le colleghe ed amiche della 42enne. Né il fratello né le compagne di lavoro hanno mai creduto che Francesca se ne fosse andata per sua scelta. Proprio una collega avrebbe imbastito un tranello per dimostrare che a scrivere non era lei. Ha inviato un messaggio al suo numero dicendo che anche un'altra collega si era licenziata, ma avrebbe usato un nome di fantasia inesistente. L'interlocutore dall'altro capo del telefono ha risposto che era dispiaciuto, senza battere ciglio. Una dimostrazione che qualcun altro stava usando il cellulare il Francesca. 

Le colleghe sotto choc

"Vedi queste storie in televisione, le leggi sui giornali, ma non pensi mai che possa capitare accanto a te – dicono oggi le colleghe all’Ansa –. Sono settimane che non dormiamo la notte ci siamo fatte coraggio per portare alla luce questa vicenda, con la speranza di poter riabbracciare Francesca. In queste settimane non abbiamo contattato nessuno, non abbiamo parlato con i giornalisti, abbiamo denunciato quanto sapevamo ai carabinieri e poi abbiamo seguito quanto ci hanno detto di fare”. Adesso le colleghe di lavoro sperano che Francesca venga ritrovata al più presto e che tutta la verità su quanto accaduto venga fuori: “Vogliamo solo questo”. 

Il movente: Deidda aveva un’amante

Il fratello di Francesca, Andrea Deidda, ha raccontato che la donna non le aveva mai parlato di maltrattamenti o violenza. Secondo gli inquirenti il movente dell’omicidio starebbe tutto in una relazione extraconiugale intrapresa da Sollai, che durava da un anno. Per sua stessa ammissione, l’uomo avrebbe voluto separarsi dalla moglie, che non condivideva  – a detta di lui – il desiderio di fare un figlio. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, con il divorzio avrebbe temuto di perdere la casa. Intervistato da Chi l’ha visto prima dell’arresto, l’autotrasportore diceva di non essere preoccupato per la moglie: “Eravamo in pausa. Non la vedevo da tre settimane: l'avevo accompagnata dove mi aveva chiesto e ci eravamo salutati. Non so dove possa essere e non posso dire molto altro, perché ci stanno lavorando gli inquirenti. Magari ci sono di mezzo altre persone intorno a questa sparizione".