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L'enorme frana che minaccia il paesino di Brienz, nei Grigioni
Brienz (Svizzera) – Non c’è pace per Brienz, il paesino dei Grigioni perennemente minacciato dalla montagna. I 91 abitanti sono stati tutti nuovamente evacuati oggi, domenica 17 novembre, dopo che già nella primavera dello scorso anno erano dovuti restare lontani dalle proprie case per ben 52 giorni. E per fortuna, dal momento che il 16 giugno 2023, a paesino evacuato da oltre un mese, la parete era crollata riversando a valle un’impressionante colata di materiale roccioso, il cui impeto si era fermato a pochi metri dal centro abitato.
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Ora la situazione è nuovamente a rischio, con la parte superiore della frana che incombe sopra il villaggio svizzero non lontano dal confine con la Valchiavenna, provincia di Sondrio. La montagna è instabile da tempo, a maggior ragione dopo la frana dello scorso anno, e le autorità grigionesi hanno rilevato una notevole accelerazione: oltre 30 centimetri al giorno di ‘scivolamento’ dallo scorso settembre.
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Abbastanza per far scattare una nuova evacuazione di massa, totale. Non solo i 91 abitanti, ma anche tutti gli animali sono stati evacuati, con il bestiame portato al Plantahof di Landquart (centro agricolo cantonale) oppure affidato ad altre fattorie della zona. Inoltre, come riportano i media elvetici, è stato nuovamente rimosso il pregevole altare tardogotico della chiesa di San Callisto e l'archivio locale del paese è stato trasferito. Infine, nei cieli sopra Brienz entrerà in vigore il divieto di sorvolo, per evitare qualsiasi tipo di sollecitazione alla riottosa montagna.
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Le ultime operazioni di evacuazione sono terminate alle 13 di oggi, orario in cui il paese di Brienz è diventato ufficialmente zona rossa, interdetta persino ai vigili del fuoco. Sull’abitato incombono 1,2 milioni di metri cubi di rocce, che potrebbero travolgerlo a una velocità di 100 chilometri orari. Le autorità hanno chiuso le strade d’accesso e ‘recintato’ di fatto il paese srotolando il classico nastro biancorosso lungo prati, pascoli e sentieri. Se qualcuno si azzarderà a violare il divieto d’accesso, sarà sanzionato con cinquemila franchi di multa.
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Gli abitanti, rassegnati, hanno nuovamente fatto i bagagli e salutato le proprie abitazioni, coscienti che potrebbero anche non rivederle più. E se come tutti si augurano potranno rifarlo, non sarà prima della primavera del prossimo anno. Questa infatti, nella migliore della ipotesi, la tempistica per il ritorno a casa degli sfollati.