Martedì 16 Luglio 2024

Stupro di Caivano, la mamma di Fortuna Loffredo: “Quella città è un inferno, ci vuole lo Stato che lì non c’è”

La donna si è trasferita in Emilia Romagna con gli altri due figli. “Non conosco quelle ragazzine, ma sono madre e ho perso mia figlia in una situazione molto simile. Almeno, loro due sono vive"

Un'immagine della piccola Fortuna Loffredo, abusata e uccisa a Caivano (Ansa)

Un'immagine della piccola Fortuna Loffredo, abusata e uccisa a Caivano (Ansa)

Napoli, 26 agosto 2023 – La storia dello stupro su due tredicenni al Parco Verde di Caivano da parte di un branco di ragazzini riaccende i riflettori sulla vicenda della piccola Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni abusata e lanciata dal tetto di un palazzo sempre lì nel comune napoletano. "Quella città è un inferno, io ho fatto le valigie e me ne sono andata", racconta oggi la madre Mimma Guardato in un'intervista a Repubblica. "Se là dentro, in quell’inferno, non si combatte, non si sa che cos’altro può avvenire – dice la donna, che ora vive in Emilia Romagna, a Faenza, con gli altri due figli (maschi) di 18 e 13 anni –. Non conosco quelle ragazzine, ma sono madre e ho perso mia figlia in una situazione molto simile. Almeno, loro due sono vive".

Alla domanda su cosa serva per salvare Parco Verde, risponde: "Ci vuole lo Stato, che lì non c’è. Non si può lasciare uno come don Patriciello a combattere da solo". Mimma Guardato Ricorda di essersene andata "dopo l’ultima udienza del processo per la mia bambina" e a Caivano dice di tornare "solo per andare al cimitero". "Ora è tutto diverso: ero disoccupata, mentre qui lavoro in una grande impresa di pulizia. Stiamo bene. L'angoscia c'è sempre, ma dopo tanto dolore si deve ricominciare", aggiunge. Gli altri due figli "per il momento vogliono solo studiare - conclude -. E chissà se in quel posto orribile ci sarebbero mai riusciti. Hanno l’accento del nord, Ora sentono parlare in napoletano solo me".