Foggia, 3 settembre 2023 – Per l’omicidio di Franca Marasco, la tabaccaia di 72 anni uccisa a Foggia il 28 agosto, è stato fermato dai carabinieri Moslli Redouane. Marocchino, 43 anni, ha un permesso di soggiorno scaduto dal 2012, con un’ordine di espulsione pendente. L’uomo è stato interrogato nel corso della notte e quindi sottoposto a fermo su disposizione del pm. La donna è stata accoltellata durante un tentativo di rapina nel suo negozio.
Le accuse
L’uomo è accusato di omicidio e rapina aggravata, ma sull’esatta dinamica dell’accaduto sono ancora in corso accertamenti da parte dei carabinieri. È stato rintracciato ieri sera nei pressi della stazione di Napoli.
Il presunto omicida - di origine marocchina - è stato individuato dai carabinieri, coordinati dalla procura di Foggia, attraverso l’esame di numerosissime telecamere pubbliche e private, intercettazioni telefoniche ed esami testimoniali, che hanno consentito di ricostruire l’intero percorso dell’omicida.
La ricostruzione
Secondo quanto accertato, dopo l’omicidio l’uomo aveva indossato nuovi indumenti, abbandonando quelli usati precedentemente all’interno di un sacchetto in plastica in via Mameli, dove sono stati trovati e posti sotto sequestro dai carabinieri. I militari hanno inoltre rintracciato e sottoposto a sequestro il telefono cellulare rubato alla vittima e che sarebbe stato venduto dall’uomo ad altre persone. Stando ad indiscrezioni, l’uomo non era da molto tempo a Foggia. È solito, stando a quanto si apprende, girovagare per varie città d’Italia. Ulteriori accertamenti sono volti a ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto la mattina del 28 agosto.
L’espulsione mai eseguita
Moslli Redouane era arrivato in Italia nel novembre del 2007. In possesso di un permesso di soggiorno rilasciato a Milano per lavoro dal 2007 al 2012 e mai rinnovato, l'uomo era stato arrestato nel 2017 a Milano per rapina ed era rimasto in carcere a Cagliari fino al novembre 2020, quando, scarcerato, aveva ricevuto un ordine di espulsione dalla questura. Un ordine mai eseguito, perché, a quanto apprende l'Adnkronos, non c'erano posti disponibili al Cpr. Nel 2021 nei confronti dell'uomo era stata emessa una misura di sicurezza dal magistrato di sorveglianza di Milano: atto mai notificato perché l'uomo si era reso irreperibile.