Lunedì 9 Settembre 2024

Ancora violenza all’ospedale di Foggia, tre infermieri aggrediti con calci e pugni: arrestato 18enne

Personale sanitario di nuovo nel mirino dopo l’irruzione della famiglia di una ragazza deceduta. Anelli, presidente Fnomceo: “Ragionare sulla presenza dell’esercito”

All'ospedale di Foggia sono intervenuti i carabinieri

All'ospedale di Foggia sono intervenuti i carabinieri

Foggia, 9 settembre 2024 – Un'altra aggressione al personale sanitario del policlinico Riuniti di Foggia: domenica notte nel pronto soccorso tre infermieri sono stati aggrediti con calci e pugni da un paziente giunto per uno stato d'ansia. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri: si tratta di un 18enne (compirà 19 anni tra qualche mese) che è stato portato in carcere con le accuse di lesioni a personale esercente la professione sanitaria e resistenza a pubblico ufficiale.

Questo nuovo episodio segue l'aggressione subita pochi giorni fa dal personale sanitario dello stesso policlinico, nel reparto di chirurgia toracica, da alcuni familiari di una ragazza deceduta durante un intervento.

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"A Foggia si sente veramente il fatto che lo Stato fa molta fatica a essere, da un punto di vista della presenza, efficiente. Credo che su Foggia bisognerebbe ragionare anche per la presenza dell'esercito, se la polizia non riesce a garantire un presidio come quello degli Ospedali Riuniti di Foggia, che è un policlinico universitario. Credo che le forze dell'ordine devono in qualche maniera essere supportate, affinché lo Stato marchi una presenza forte e ridia un minimo di serenità ai professionisti", le parole di Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici.

Sull’emergenza sicurezza sono intervenuti anche i sindacati. La segretaria dello Smi Puglia, Delia Epifani, ritiene “urgente la convocazione di un tavolo con i sindacati dei medici, le Regioni, il ministro della Salute e il ministro degli Interni per adottare proposte per accrescere le tutele dei medici, dei sanitari, per arrestare la violenza negli ospedali, nei presidi di continuità assistenziale e negli studi medici”. Lo Smi Puglia comunica inoltre che aderirà “alla manifestazione unitaria dei sindacati dei medici ospedalieri prevista a Foggia per lunedì 16 settembre. Avevamo lanciato l'allarme già a metà agosto scorso, dopo l'aggressione subita dalla collega medico in servizio al presidio di continuità assistenziale di Maruggio (Taranto)”.

"La violenza – sottolinea la segretaria dello Smi Puglia – è una delle principali cause che fanno decidere di lasciare la professione medica e sanitaria. Abbiamo proposto il mese scorso, in modo provocatorio, di richiedere il porto d'armi innanzi a una sequela senza fine di aggressioni per il personale sanitario e medico, per mettere in evidenza questa drammatica emergenza, ormai nazionale”.