Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Famiglia sterminata dal monossido. Le condizioni della bimba di 6 anni: è grave in rianimazione

La piccola è stata sottoposta a terapia iperbarica all'ospedale di Careggi. La dottoressa Francesca Menegazzo del Meyer: “Come ha fatto a sopravvivere? Di solito lo scenario è diverso con i bambini che riportano un'intossicazione più severa rispetto agli adulti”

Firenze, 20 dicembre 2024 – È grave ma stabile la bambina di 6 anni che si è salvata dalla strage del monossido che ha ucciso, in una villetta di San Felice a Ema (alle porte di Firenze), i suoi genitori, Matteo Racheli e Margarida Alcione, ed Elio, figlio undicenne dell’uomo. 

Famiglia sterminata dal monossido, il punto stampa con la dottoressa Francesca Menegazzo del Meyer (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)
Famiglia sterminata dal monossido, il punto stampa con la dottoressa Francesca Menegazzo del Meyer (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

La bimba è stata prontamente rianimata dai soccorritori, per essere poi scortata all’ospedale pediatrico Meyer. Nel corso della notte è stata sottoposta a terapia iperbarica all'ospedale di Careggi. Continua a essere ricoverata in terapia intensiva. È stabile, sempre critica, ma i parametri al momento sono sotto controllo.

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L'esterno della villetta dove si è consumata la strage del monossido (New Press Photo)

In un punto stampa della mattina la dottoressa Francesca Menegazzo, della direzione sanitaria del Meyer, ha aggiunto: “La bambina è in condizioni gravi, ma stabili. È stato possibile effettuare nella notte una prima seduta di ossigeno-terapia iperbarica a Careggi. Non è possibile sciogliere la prognosi. La bimba è sedata e ricoverata in rianimazione, previste ulteriori sedute di ossigeno-terapia in camera iperbarica.

La domanda che tutti e anche i medici si stanno facendo in queste ore è come sia possibile che sia sopravvissuta la bimba mentre gli adulti non ce l’hanno fatta. “Non è uno scenario che ci sia capitato – ha sottolineato la dottoressa –. Di solito lo scenario è diverso con i bambini che riportano un’intossicazione più severa rispetto agli adulti presenti nella medesima stanza”.