Giovedì 19 Dicembre 2024
LUCA BOLOGNINI, INVIATO
Cronaca

Filippo Turetta e il mistero della doppia spunta grigia. "Cellulari staccati, ma riceveva i messaggi"

La sorella di Giulia Cecchettin: “Lo vedevo online, gli chiedevo dove si trovasse”. Probabilmente entro 48 ore il giovane sarà in Italia e dovrà chiarire anche questo aspetto

Vigonovo, 19 novembre 2023 – Il mistero della doppia spunta grigia. Nella fuga durata otto giorni di Filippo Turetta, che si è conclusa in Germania, a pochi chilometri da Lipsia, c’è un piccolo giallo da risolvere e che sarà molto probabilmente lo studente di ingegneria di 22 anni a chiarire agli inquirenti. Molto probabilmente, dopo aver ucciso Giulia Cecchettin ed essersi sbarazzato del corpo della ragazza, Turetta ha staccato entrambi i cellulari, che risultavano irraggiungibili. Ma un messaggio, inviato al ragazzo su WhatsApp da Elena, la sorella di Giulia, ha comunque raggiunto Filippo. “C’era la doppia spunta grigia”, ha spiegato. E su diversi messaggi, non uno solo.

Nel riquadro Filppo Turetta. Sullo sfondo i rilievi sul luogo dove è stato ritrovato il corpo di Giulia Cecchettin
Nel riquadro Filppo Turetta. Sullo sfondo i rilievi sul luogo dove è stato ritrovato il corpo di Giulia Cecchettin

“Gli chiedevo dove si trovasse, lo vedevo online”, ha aggiunto. Questo significa che il breve testo, di cui la ragazza non ha voluto rivelare l’esatto contenuto, è stato quantomeno consegnato a Filippo. Non possiamo sapere se il giovane lo abbia letto, perché sul social di messaggistica più diffuso in Italia è anche possibile disattivare la notifica di doppia spunta blu, che consente a chi ha inviato il messaggio di sapere se il destinatario lo abbia letto oppure no. Se il messaggio non è ancora stato ricevuto, invece, compare una singola spunta grigia.

Ma come avrebbe fatto Turetta a farsi consegnare il messaggio, visto che aveva il cellulare staccato? È presumibile che abbia attivato la versione web (WhatsApp web, per l’appunto), che consente di utilizzare il sistema di messaggistica da un qualsiasi computer (o altro strumento) collegato a Internet. Se Filippo dovesse confermare questa ricostruzione dei fatti, significa che altrettanto probabilmente durante tutti questi giorni di fuga ha potuto navigare in Rete e allo stesso modo ha visto in diretta anche lo strazio della famiglia Cecchettin.

Entro poche ore (o giorni, perché non è stata fissata la data), Turetta dovrà comparire davanti a un giudice tedesco. Secondo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il giovane potrà essere consegnato all’Italia dalle autorità tedesche già entro le prossime 48 ore. Al momento, quello che si sa del suo arresto, è che il giovane era fermo coi fari spenti a bordo della sua Fiat Grande Punto nera nella corsia di emergenza della A9, a pochi chilometri da Lipsia. Due automobilisti hanno segnalato il veicolo alla polizia tedesca. Gli agenti hanno immediatamente riconosciuto Turetta, su cui era stato spiccato un mandato di cattura europeo, e lo hanno arrestato. “Non ha opposto resistenza, era quasi rassegnato”, hanno spiegato i poliziotti tedeschi.

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