Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Giulia, le dichiarazioni di Filippo Turetta: “Ho ammazzato la mia fidanzata. Ho pensato più volte di farla finita, mi è mancato il coraggio”

Le parole raccolte dai poliziotti tedeschi il giorno dell’arresto, quando è stato trovato ferito alle mani e alle caviglie e sporco di sangue

L' "Oberlandesgericht" di Naumburg, il più alto tribunale di giurisdizione ordinaria della Sassonia-Anhalt, chiamato a decidere sull'estradizione di Filippo Turetta (nel riquadro)

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Vigonovo (Venezia), 22 novembre 2023 – Filippo Turetta, arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona nei confronti dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha raccontato ai poliziotti tedeschi che lo hanno arrestato di avere pensato "più volte di farla finita" nel corso della sua fuga ma di non avere avuto il coraggio di farlo.

Ecco, a quanto apprende l'AGI, la sua dichiarazione messa a verbale. "Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi sette giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello contro la gola ma non ho avuto il coraggio di farla finita".

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Turetta si è consegnato mani in alto ai poliziotti, dopo essere stato fermato in Germania mentre sostava sulla corsia d'emergenza dell'autostrada A9 nella Sassonia-Anhalt, con l'auto senza benzina, quasi in attesa di essere trovato dalle forze dell'ordine.

Quando è stato trovato presentava ferite alle mani e alle caviglie ed evidenti macchie di sangue addosso. E' quanto si apprende dalla lettura del verbale delle forze dell'ordine. L'origine delle ferite non è chiara. 

Addosso aveva anche un coltello, un guanto, il telefono cellulare, una scheda bancomat prepagata e 200 euro in contanti. 

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''Mi sembra impossibile. Ma poi dicono dello scotch, del coltello, non so cosa pensare...forse voleva sequestrarla per non farle dare la tesi e poi la situazione è degenerata. Secondo noi, gli è scoppiata qualche vena in testa. Non c'è davvero una spiegazione'', sono le parole dei genitori del giovane intervistati dal Corriere della Sera.

Il legale intanto pensa alla perizia psichiatrica. ”Può essere utile per verificare cosa sia successo. E' molto presto per pensarci, però è ovvio che se ce ne sarà bisogno la faremo. È un aspetto che va indagato perché nessuno finora aveva avuto alcun sospetto su Filippo, decritto come un giovane dedito allo studio e allo sport, un ragazzo d'oro che aiutava gli altri", dice Emanuele Compagno.

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