Roma, 8 gennaio 2025 – Come il gol di Fabio Grosso ai Mondiali di calcio. La liberazione di Cecilia Sala, dopo 20 giorni di prigione in Iran, viene festeggiata dal fidanzato, il giornalista Daniele Raineri, con una storia su Instagram che contiene il video (SkySport) di uno dei momenti clou di Germania 2006. l’Italia è in semifinale proprio contro i padroni di casa. Il match tesissimo è ai supplementari: a sbloccare la situazione, al 119’, ci pensa il terzino sinistro, che da lì in poi diventerà un idolo dei tifosi.
"Gran lavoro italiano”
“Cecilia Sala è libera”, scrive Raineri a corredo delle immagini che ricordano l’esultanza degli azzurri e di tutti gli italiani in quel lontano giorno d’estate di 19 anni fa, quando Sala di anni non ne aveva ancora 11. Per il giornalista il ritorno di Cecilia è nei fatti “un gran lavoro italiano”. Raggiunto poco dopo dall’Ansa, Raineri conferma di aver sentito per telefono la compagna: “Mi ha detto ‘ci vediamo tra poco’. Era emozionata e contentissima. Le ho risposto anche io: ci vediamo a Roma”. Sala, liberata questa mattina è in volo per Ciampino, dove dovrebbe atterrare alle 15.30.
Daniele Raineri, giornalista de Il Post, è inviato di guerra. E’ stato a lungo in Ucraina – ai tempi scriveva per La Repubblica – è tornato da poco dal Libano. Era stato proprio lui, insieme a Chora Media, una delle testate per cui lavora la reporter, ad avvisare l’Unità di crisi della Farnesina dopo che il telefono della compagna era diventato. Sala era partita il 12 dicembre con un visto da giornalista per Teheran. Il 19 dicembre la 29enne smette di scrivere e di rispondere al cellulare. Il 20 dicembre sarebbe dovuta ripartire per l’Italia.
Raineri aveva parlato pubblicamente di Sala per la prima volta il 28 dicembre, quando la notizia dell’arresto è stata resa nota ai media. "Arrivano moltissimi messaggi di solidarietà per Cecilia – scriveva sui social – Appena sarà possibile, saprà di tutto questo affetto. Cecilia Sala è andata a lavorare in Iran con un visto giornalistico, al penultimo giorno è stata arrestata dalle autorità iraniane e rinchiusa in una cella di isolamento nella prigione di Evin, a Teheran. La prima visita in carcere è stata autorizzata soltanto dopo otto giorni in isolamento”.