Venezia, 15 novembre 2023 – Da più di 80 ore Filippo Turetta e Giulia Cecchettin sono svaniti nel nulla e su quello che potrebbe essere successo loro si fanno le più diverse congetture: qualcuno ha addirittura annunciato la morte della ragazza, ma è stata soltanto una bufala ("Fino a prova contraria per noi sono vivi", ha confermato un investigatore). I due ventiduenni veneti (lei di Vigonovo, Venezia, lui di Torreglia, Padova), studenti di ingegneria nella Città del Santo – la ragazza prossima alla laurea, il ragazzo in ritardo negli esami, prostrato dalla rottura del loro fidanzamento ad agosto – si sono incontrati come spesso ancora facevano verso le 18 di sabato a casa di lei e con la Fiat Gran Punto nera di Filippo si sono recati al McDonald’s del centro commerciale Nave de Vero di Marghera dove sono stati visti fino alle 20. Alle 22,43 c’è stato l’ultimo messaggio di risposta di Giulia alla sorella Elena: sembrava, dice, tranquilla, chattavano di vestiti mentre lei era presumibilmente ancora in compagnia dell’ex.
Alle 23,15 la presunta lite nel parcheggio di Vigonovo con un vicino uscito a fumare che ha sentito grida e visto un ragazzo strattonare una giovane e infilarla in macchina, un’auto scura che avrebbe potuto essere (ma non c’è ancora certezza anche se la testimonianza è considerata attendibile) proprio quella di Turetta, il cui cellulare poco dopo viene segnalato per l’ultima volta dalla cella di un’area industriale a Fossò pochi chilometri dal luogo della lite. Poi si fa tutto più buio. In uno spiazzo lungo via dell’Industria, proprio a Fossò, sono state repertate dai carabinieri alcune chiazze, nove, che potrebbero essere sangue o materiale biologico, ma solo approfondite indagini potranno stabilire se si tratta di tracce lasciate dalla coppia. Di certo le ricerche fatte con elicotteri, cani molecolari e sommozzatori lungo il corso del Brenta che scorre poco lontano non hanno dato risultato. Si corre quindi dietro alle segnalazioni di alcuni mitomani (una persona avrebbe visto Giulia su un treno) e agli oggettivi riscontri del passaggio dell’auto da alcuni punti di sorveglianza del traffico. Anche in questo caso, gente ha visto la Grande Punto un po’ ovunque fra Veneto e Friuli Venezia Giulia (dove le indagini si sono allargate, soprattutto in provincia di Pordenone), ma l’ultimo rilievo certo è datato 9,07 di domenica mattina quando l’auto è stata ripresa in località Ospitale di Cadore sulla Statale di Alemagna in direzione di Cortina, Belluno – la strada porta fino a Dobbiaco (Bolzano).
Le altre segnalazioni sono tutte da verificare. Filippo, si sa, è un grande appassionato di montagna, soprattutto della zona attorno al Bosco del Cansiglio, in provincia di Treviso, dove era stato a fare delle scampagnate con Giulia. Le ricerche si concentrano anche in quel territorio neppure distante da Ospitale. L’attesa è "angosciante", come ha dichiarato il sindaco di Vigonovo, Luca Martello. "Noi – dice – abbiamo da subito assicurato massima disponibilità alla collaborazione con le forze dell’ordine. L’impegno di prefettura e carabinieri è totale". Da parte loro gli investigatori coordinati dalla procura di Venezia, sono decisi: "C’è solo una priorità in assoluto; trovare i due ragazzi vivi. Stiamo battendo tutti i territori senza sosta". Alle ricerche si sono aggiunti vigili del fuoco e volontari.
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