Venezia, 15 novembre 2023 – É finito il colloquio in caserma con la famiglia Cecchettin, il papà di Giulia ha consegnato il pc della figlia in caserma: “Giulia deve tornare”. La sorella Elena: “Ho paura che Filippo le abbia fatto del male”. L'appello della zia Elisa: "Filippo, chiedi aiuto". Intanto l’Università di Padova ha depennato il nome di Giulia dall'elenco dei laureandi.
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È iniziato il quarto giorno di ricerche dei due ragazzi scomparsi. Gli elicotteri stanno sorvolando un’area molto vasta: dal paese veneziano di Vigonovo alla provincia di Treviso. I carabinieri: “Non sono in Friuli”. Gli inquirenti stanno passando al setaccio i punti in cui sono stati avvistati Giulia Cecchettin e Filippo Tureta, gli ex fidanzati che sembrano spariti nel nulla da sabato sera.
Al momento l’indizio più forte, ma anche il più drammatico nel caso si rivelasse una pista plausibile, è il campione di sangue prelevato dalla zona industriale di Fossò: 9 macchie sull’asfalto nel luogo in cui il cellulare di Filippo ha agganciato la cellula telefonica per l’ultima volta. Si attende l’esito del Dna.
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Da domenica i due ragazzi non hanno effettuato alcuna transazione con carte o altri sistemi digitali di pagamento. La zia Elisa Camerotto commenta: "Due ragazzi della loro età possono sfamarsi anche con cinque euro. Probabilmente Filippo starà usando i contanti per non farsi tracciare”.
Filippo e Giulia hanno i cellulari staccati da domenica, ma lei aveva portato con sé il pc per rileggere la tesi. Il crimonologo Enrico Genovese spiega che "un nucleo specializzati dei carabinieri sta cercando di capire se per caso il laptop abbia inviato dati a qualche wi-fi. In questo modo, potrebbero capire dove i due si stanno spostando”.
Dalla villetta bianca a due piani di via Aldo Moro dove risiede la famiglia Cecchettin (la madre della giovane è morta un anno fa) è un via vai continuo di parenti: nessuno vuole perdere la speranza che la 22enne possa essere ritrovata.
Elisa Camerotto, la zia di Giulia, dice ai giornalisti: "Filippo non era contento che Giulia si laureasse domani, perché temeva che si potesse allontanare da lui". La 22enne infatti sarebbe rientrata a Vigonovo solo nei fine settimana.
“Pensiamo l'abbia presa perché non si laureasse prima di lui. Filippo, torna, festeggerete insieme”. È l’appello dello zio di Giulia a Filippo Turetta, il 22enne padovano scomparso da giorni. Secondo la famiglia dell’ex fidanzata, Filippo temeva che Giulia potesse allontanarsi da lui dopo la laurea, che sarebbe dovuta essere discussa domani, giovedì 16 novembre. I compagni di università raccontano che il ragazzo era indietro con gli esami e la situazione si era complicata dopo la rottura della relazione con Giulia Cecchettin. Si era anche rivolto alla psicologa dell’ateneo del Bo’.
“Speriamo di riabbracciare presto Filippo e Giulia. E speriamo che lui torni a giocare con noi, lo aspettiamo a braccia aperte”. A parlare è Luca Lazzaro, il coach che per otto anni ha appenato Filippo Turetta nella Libertas Volley di Torreglia (Padova). Gli ex compagni di squadra “hanno provato a contattarlo: sono tutti preoccupati”. Ma Filippo non risponde, il suo cellulare risulta irraggiungibile da sabato notte.
“Sono tutti molto preoccupati. Molti hanno tentato di chiamarlo e gli hanno mandato dei messaggi, ma non ha mai risposto. Nessuno si aspettava che potesse succedere qualcosa del genere, non ci sono mai stati segnali”, aggiunge il mister.
“Non dobbiamo perdere le speranze che Giulia possa essere ancora con noi”. Così Gino Cecchettin, il padre della 22enne scomparsa, ha rinnovato l’appello per le ricerche dei due ex fidanzati.
Archiviate le segnalazioni di avvistamento dei due ragazzi, arrivate a pioggia nelle ultime ore. Da chi sostiene di avere visto Giulia sul treno all’auto nera – la Fiat Grande Punto di Filippo, sulla quale si pensa stiano ancora viaggiando i due ex fidanzati – avvistata in diverse zone del Friuli. I carabinieri di Pordenone hanno reso noto che si sta procedendo con “attività sulla base delle segnalazioni ricevute, ma ad oggi non c'è alcun riscontro della presenza dei due soggetti nel territorio”.
I ragazzi non si trovano e il mistero si infittisce. Possibile che stiano ancora viaggiando in auto senza mai aver fatto benzina o avere prelevato denaro da un bancomat? Oppure che abbiamo spostato delle somme sulle App di pagamento? “Le segnalazioni di avvistamenti dell'auto ricevute in seguito non hanno invece avuto riscontro – precisano dal comando dell'Arma di Pordenone – sono state archiviate come senza esito”.
“La fine della storia con Giulia lo aveva provato, ma non sembrava diverso dal solito”. A dirlo è il papà di Filippo Turetta, il 22enne padovano di Torreglia scomparso sabato con l’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Tanti gli interrogativi che rimbalzano da giorni nella mente delle famiglie dei due ragazzi spariti nel nulla. Paure a cui però nessuno vuole dare corpo, la speranza di trovarli vivi è ancora forte: “Il mio figliolo non mi farebbe mai stare così in pensiero”
Dopo essere stato sentito per diverse ore nella caserma dei Carabinieri di Vigonovo, nel Veneziano, il padre di Giulia, Gino Cecchettin, è stato scortato dai militari fino a casa, a poche decine di metri di distanza. Secondo alcune indiscrezioni, che l'uomo non ha confermato né smentito, Gino Cecchettin avrebbe consegnato ai militari il computer della figlia. “Sto aiutando in tutti i modi i carabinieri a dare le informazioni che a loro servono”, ha detto ai giornalisti. “Altri elementi a me non li hanno dati. Giulia deve tornare, altro non ho da dire”.
Elisa Camerotto, la zia materna di Giulia Cecchettin, ha parlato ai due ragazzi tramite i microfoni del Tg2: "Spero che domani potremo fare festa per la tua laurea, Giulia. Ma se non dovesse essere domani, Giulia non ti preoccupare: sai che è una cosa che si può posticipare, faremo festa anche dopo". Poi poche parole anche per Filippo Turetta: "Filippo, chiedi aiuto: chiunque ti potrà aiutare".
È stato congelato l’iter per la laurea di Giulia Cecchettin, in calendario domani alla facoltà di Ingegneria Biomedita di Padova. La ragazza non ha mai caricato la tesi sul sistema dell’ateneo: forse contava di farlo lunedì 13 novembre, dopo il colloquio della relatrice al quale non si è mai presentata.
Giulia non ha quindi completato l'ultimo ‘step amministrativo’ per potersi laureare, quello della della consegna della versione finale della sua tesi nel sistema dell'Università di Padova. Il suo nome non figura più quindi nell'elenco della sessione di laurea prevista per domani, giovedì 15 novembre. Secondo quanto riferito dal Dipartimento di ingegneria dell'Informazione, diretto da Gaudenzio Meneghesso, l'iter per la laurea si stava svolgendo regolarmente.
Il papà di Giulia è andato a casa a prendere il computer di Giulia, poi è rientrato in caserma. Segno che gli inquirenti sono alla ricerca di qualsiasi traccia possa chiarire il giallo della scomparsa dei due ex fidanzati: sia spera che dal pc possano emergerege elemnti utili, finora sottovalutati dalle indagini.
“Non voglio pensare al peggio, ma non è facile non arrivare a quella conclusione. Sto cercando di essere forte, ma ho paura che Filippo le abbia fatto del male. In cuor mio spero che sia con lui volontariamente. Il suo ultimo messaggio mi è arrivato alle 22.43 circa di sabato poi non ha più risposto". A dirlo è Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, la ragazza di 22 anni scomparsa nel nulla.
“Filippo le controllava il telefono: non mi è mai piaciuto”. Lo ha detto la sorella di Giulia, Elena Cecchettin in un’intervista telefonica alla Rai. “Era possessivo e geloso, mi ha fatto leggere dei messaggi di Filippo molto espliciti. Io le avevo detto di lasciarlo, ma lei continuava ad uscirci perché le faceva pena”.
“Non c'è nessuna novità sostanziale. Stiamo aiutando i carabinieri, tracciando il quadro più completo possibile”. Lo ha detto ai giornalisti il padre di Giulia Cecchettin, uscito per qualche minuto dalla caserma dell'Arma di Vigonovo (Venezia), dove ha fatto ritorno pochi minuti dopo.
Sarebbe terminato il colloquio tra i carabinieri con i familiari di Giulia Cecchettin. I fratelli e il papà della ragazza scomparsa erano stati convocati alle 11.30 nella caserma di Vigonovo, a pochi passi dall’abitazione di Giulia. “Spero siano novità positive, le indagini sono in corso”, aveva detto il papà pochi minuti prima di entrare dai carabinieri. Lo zio di Giulia ha aspettato all’esterno durante il colloquio, messaggiano in continuazione, probabilmente per avere aggiornamenti sul colloquio. I Cecchettin sarebbero poi usciti da una porta laterale, per evitare i giornalisti.
Non ci sarebbero svolte importanti nella vicenda dei ragazzi scomparsi. La convocazione in caserma della famiglia di Giulia sarebbe solo “una normale interlocuzione” con gli inquirenti. Secondo quanto si apprende, sulla sparizione dei due giovani non ci sono ancora sviluppi, né in positivo e né in negativo. È una notizia che fa ancora sperare: l’arrivo dei Cecchettin nella stazione dell’Arma questa mattina aveva fatto temere per il peggio.
Imponenti ricerche in atto lungo il corso del fiume Brenta, tra Vigonovo e la zona del Padovano. I gommoni dei vigili del fuoco stanno perlustrando le rive, mentre i sommozzatori sono al lavoro per cercare eventuali tracce dei ragazzi. "Non escludiamo nulla", hanno detto gli inquirenti che sono al lavoro da giorni alla ricerca dei due ex fidanzati scomparsi.
Ecco la mappa con la ricostruzione degli inquirenti. I punti salienti delle ultime ore:
Sabato 11 novembre, ore 21: i due ragazzi sono stati visti a Marghera, hanno cenato al McDonald’s del centro commerciale ‘Nave de Vero’. Alle 23.15, un vicino di casa di Giulia ha raccontato di averli visti nel parcheggio davanti all’asilo di Vigonovo: avrebbe sentito una ragazza urlare, mentre un giovane la trascinava dentro l’auto. Poi la vettura è ripartita a tutta velocità verso Padova.
Lunedì 13 novembre, ore 7: degli operai scoprono delle macchie di sangue nella zona industriale di Fossò, a meno di quattro chilometri da Vigonovo: nove chiazze sull'asfalto, tra il marciapiede e la carreggiata di via delle Industrie. Qui è stato agganciato il telefono di Filippo alle 23.30 di sabato sera: poi l’apparecchio è stato spento.
Martedì 14 novembre, i sommozzatori hanno iniziato le ricerche sul fiume Brenta. I cani molecolari si sono concentrati nella foresta del Cansiglio, nel Trevigiano.
Oggi elicotteri in sorvolo sul Brenta, a Vigonovo e Treviso.
“Filippo non era contento che Giulia si laureasse domani perché temeva che si potesse allontanare da lui”. A raccontarlo ai giornalisti è Elisa Camerotto, la zia materna di Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo scomparsa ormai da quattro giorni insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta. La zuia Giulia, Elena, delinea un'immagine di Filippo come di una persona “molto possessiva che giocava con lei ricattandola emotivamente per continuare a vederla”.
“Lei era buona e cedeva – prosegue la zia di Giulia – perché sapeva che lui era tanto solo e calcava molto su questo fatto dicendo: se te ne vai anche tu io non ho più nessuno”. Elena aggiunge che Filippo “si mostrava felice solo quando era con lei”. La zia materna di Giulia ha voluto rivolgere proprio a lui un appello: "Io so che le volevi molto bene. Ora torna a casa, tutto si risolverà per il meglio”.
La sorella, il fratello e il padre di Giulia Cecchettin sono stati convocati alcuni minuti fa nella caserma dei carabinieri a Vigonovo, che dista pochi metri dalla casa della famiglia. Un segnale che non fa presagire nulla di buono sull'esito delle ricerche.
Giorni difficili a Vigonovo, il paese dove abita la famiglia di Giulia Cecchettin. La comunità è sconvolta per la scomparsa della 22enne, così come provato è il sindaco Andrea Danieletto. “Sono due ragazzi che studiano – racconta il primo cittadino – che hanno avuto un percorso di studio importante: questo ci fa pensare che ciò che è successo non fosse prevedibile. Questo un po’ ci preoccupa, ma speriamo di poter contare su dei ragazzi che si siano imbattuti in qualcosa che possa finire presto. Siamo fiduciosi e impegnati nel dare un contribuito vero e che non complichi il lavoro di queste ore che è tutt'altro che semplice.
I cani molecolari stanno scandagliando il Bosco del Cansiglio, la foresta trevigiana dove Filippo, grande appassionato di montagna, ha fatto conoscere a Giulia. Ieri i sommozzatori hanno perlustrato il fiume Brenta e nei Comuni di confine tra Veneto, Friuli e Trentino si stanno monitorando le telecamere ai varchi per tracciare eventuali passaggi della Fiat Grande Punto nera di Filippo.