Venerdì 11 Aprile 2025
REDAZIONE CRONACA

Fibronit, bomba da disinnescare. Arrivano 12 milioni per la bonifica

Broni, il sindaco frena: va indetta la gara, lavori non prima di sei mesi di Pierangela Ravizza

Un’immagine del sito Fibronit

Broni (Pavia), 10 dicembre 2014 -  I soldi ci sono, ma il cantiere – nella migliore delle ipotesi – si potrà aprire a metà del prossimo anno. «Impossibile, trattandosi di un bando europeo, pur accelerando al massimo, esaurire la procedura in meno di un mese. Se per il primo lotto erano stati necessari cinque mesi, più o meno, ma forse più, trattandosi di un importo ben più consistente ci vorrà tempo anche per assegnare questo appalto» sottolinea Luigi Paroni, sindaco di Broni che dovrà indire la gara per la nuova ed urgente bonifica della ex Fibronit, la fabbrica dove si producevano manufatti in amianto e che è divenuta la “bomba ecologica” con la lunga scia di morti ed ammalati di asbestosi.

Insomma, l’ok da parte di Roma dopo il vertice fra Ministro dell’Ambiente, Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Lombardia tenutosi ieri, “spalanca” le porte e soprattutto mette a disposizione 12,5 milioni di euro (11 dallo Stato e 1,5 della Regione) alla bonifica, ma i lavori cominceranno fra alcuni mesi. «Non può essere diversamente, considerando oltretutto che la variante in corso si chiuderà il 27 gennaio prossimo» aggiunge Paroni che, contrariamente alle notizie circolate in questi giorni, non era presente al vertice romano: «Non ho partecipato perché si trattava di un incontro Governo-Regione» fa sapere il sindaco di Broni. Tutti d’accordo sull’urgenza e soprattutto dopo che le stesse associazioni ambientaliste avevano lanciato l’ennesimo allarme: «C’è il rischio che si sgretoli quanto sia realizzato» avevano detto lo scorso ottobre durante la visita a Broni del Governatore della Lombardia, Roberto Maroni con l’assessore all’ambiente Claudia Maria Terzi.

Il primo intervento di bonifica della ex Fibronit risale, infatti, al 2004/2005. Ora, comunque, anche «spingendo» al massimo sulla procedura d’appalto, bisognerà attendere più o meno la prossima estate. La ex Fibronit, dal 2002, è considerata sito di interesse nazionale come altre 4 aree in Lombardia (erano in tutto 7 ma Cerro al Lambro e Milano Bovisa sono, poi, divenuti di competenza regionale) fra cui Sesto San Giovanni che è anche l’area più grande (244 ettari). Nel caso dell’ex stabilimento di Broni si tratta di un’area di 14 ettari e la nuova fase di bonifica prevede l’incapsulamento e impermeabilizzazione dell’intero complesso che, poi, dovrà essere definitivamente abbattuto. Secondo l’Avani (associazione vittime amianto nazionale), però, bisognerebbe ampliare anche l’area di intervento e non limitarla solo alla ex Fibronit. Recentemente sono stati evidenziati altri siti con situazioni critiche come nel caso della ex Vinal di Santa Giuletta che, però, è un sito di competenza regionale. Il «potenziale inquinante» riguarda anche l’amianto.