Giovedì 21 Novembre 2024
LUCA BOLOGNINI Inviato
Cronaca

In 10mila alla fiaccolata per Giulia sulle note di Amelie. L'abbraccio tra il padre e la sorella in piazza. C’erano anche i genitori di Filippo

L’abbraccio di Vigonovo ai Cecchettin. C’erano anche i genitori di Turetta. L’appello: “Se la vostra relazione non è sana, ditelo: solo così sarete libere”

Vigonovo (Venezia), 19 novembre 2023 – Un fiume di oltre 10mila persone, per dire no alla violenza sulle donne. La fiaccolata silenziosa organizzata per ricordare Giulia Cecchettin e per far sì che, come ha detto il padre Gino con le lacrime agli occhi, dalla sua morte "nasca qualcosa di buono" si scioglie in un lungo applauso quando il corteo raggiunge piazza Marconi, a un centinaio di metri dalla villetta di via Aldo Moro, dove vive la famiglia Cecchettin. Gino ed Elena sfilano davanti a uno striscione: "Chi dimentica cancella".

La sorella Elena e il padre Gino Cecchettin durante la fiaccolata in memoria di Giulia
La sorella Elena e il padre Gino Cecchettin durante la fiaccolata in memoria di Giulia

La fiaccolata

La gente arriva da tutti i Comuni vicini e non solo. "Guarda quanti siamo", sussurra una mamma al figlio che regge una piccola candela. Oltre diecimila, secondo le prime stime della polizia locale. Gino ed Elena si abbracciano sulle note della musica preferita di Giulia, Comptine d’un autre été, l’après-midi , di Yann Tieresen, colonna sonora del film ‘Il meraviglioso mondo di Amélie’. Scatta un altro applauso. L’ultimo e il più commuovente.

I fiori e i biglietti davanti casa

Da sabato, quando è stato scoperto il cadavere di Giulia in fondo a un canalone a pochi chilometri dal lago di Bàrcis, centinaia di mazzi di fiori sono stati deposti lungo la cancellata della casa dei Cecchettin. Su molti biglietti, la scritta "Rest in power", riposa nel potere (e non in pace), l’hashtag utilizzato dalla sorella Elena sui social quando si era diffusa la notizia del ritrovamento del corpo di Giulia.

La nonna di Giulia

La nonna della ragazza di Vigonovo esce dal cancello visibilmente scossa: "Non ho più voglia di dire nulla". A metà pomeriggio un ragazzo appende anche una corona d’alloro: "Era della mia laurea. La conservavo dal 2015, mi sembrava giusto portarla qua, anche se non conoscevo Giulia. Queste cose non devono più succedere".

L’amica

Emma, l’amica del cuore della studentessa di Ingegneria, entra ed esce dalla casa dei Cecchettin. "Stanno pensando a come trasformare questa tragedia in qualcosa di buono. Papà Gino, i fratelli Elena e Davide, la nonna, gli zii e i cugini vogliono cambiare – racconta – la cultura di questo Paese". Una cultura, quella della violenza sulle donne e del patriarcato, che non smette di seminare morte e dolore.

La forza della famiglia

"Da questa vicenda – aveva detto qualche ora prima della fiaccolata il padre di Giulia, rompendo il silenzio – deve nascere qualcosa. Noi come famiglia ci impegneremo attivamente affinché questo non succeda più. Faremo qualcosa. A noi come famiglia ovviamente Giulia manca tantissimo, l’avrete visto dai miei messaggi di questa mattina (su Facebook, ndr) , però dobbiamo farci forza e guardare al futuro".

E poi un avvertimento a tutte le ragazze: "Pensate bene alla vostra relazione. Se avete qualsiasi avvisaglia di pericolo, parlatene con chiunque vi dia fiducia, comunicatelo. È l’unico modo per salvarsi la vita".

Alla fiaccolata anche i genitori di Filippo

I genitori di Filippo Turetta hanno preso parte stasera, in fondo al corteo, alla fiaccolata silenziosa per Giulia tenutasi a Vigonovo. “Hanno sentito fosse loro dovere esserci –  ha detto l'avvocato Emanuele Compagno  - come segno di vicinanza alla famiglia Cecchettin, che non hanno incontrato”. Parlando con alcuni cronisti, Nivola Turetta, papà di Filippo, ha voluto precisare alcune dichiarazioni che a suo avviso erano state distorte: “non ho mai detto –  ha spiegato –  che avrei preferito che Filippo fosse morto. Temevo che facesse un gesto disperato. Avrei solo voluto andare a riprenderli tutti e due vivi”.