Giovedì 19 Dicembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Mascherine Ffp2 al chiuso, il Green Pass durerà 5 mesi. Omicron, si allarga la stretta

Oggi cabina di regia, poi il Cdm. Il richiamo scende a quattro mesi. Feste, niente tampone per chi ha tre dosi

A sinistra, il ministro Roberto Speranza e il coordinatore Cts, Franco Locatelli

E stretta sarà. Bisogna prendere tutte le precauzioni possibili per frenare la quarta ondata, questa è la linea. Il come verrà messo a punto nella cabina di regia di stamani alla luce dei dati della flash survey, la ricerca lampo sul sequenziamento del virus realizzata dall’Istituto superiore di sanità, che darà le prime risposte su quanto sia già diffusa Omicron nel Paese. I primi dati non sono affatto incoraggianti, e da qui ne consegue la necessità di una stretta, sulla quale ieri pomeriggio si sono confrontati Letta, Conte e Speranza. La priorità, ribadisce Draghi, è fare la terza dose. E in questo senso si lavorerà. La Cabina di regia è convocata 9.45. Nel pomeriggio, probabilmente tra le 17 e le 18, il Consiglio dei ministri che dovrà materialmente varare le misure anti Covid.

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Mascherine all'aperto

Torneranno – questo è certo – le mascherine all’aperto, erga omnes esclusi solo i minori di 6 anni, chi fa sport e chi ha ragioni sanitarie per non usarle. Non solo. L’intenzione è quella di introdurre l’obbligo per mascherine Ffp2 o 3 nei mezzi pubblici, negli uffici delle amministrazioni pubbliche, oltre che ad altri luoghi ad alto assembramento. Discussione in corso se renderle obbligatorie anche per accedere a cinema, teatri, supermercati, centri commerciali e ristoranti.

Tamponi ai vaccinati?

Molte forze politiche e parecchie Regioni sono contrarie ai tamponi ai vaccinati. L’ipotesi su cui si lavora è quella di obbligare al tampone chi ha avuto la seconda dose da oltre 4 o 5 mesi e non ha ancora la terza dose. Per chi non ha il booster, solo ai tamponati sarebbe consentito accedere a feste, cenoni, ma anche a discoteche e locali notturni e forse agli stadi e alle altre manifestazioni sportive, specialmente quelle al chiuso. Sarebbero esclusi cinema, teatri, musei e altri luoghi della cultura.

Green pass solo con molecolari?

Si sta valutando se concedere il Green pass solo con i tamponi molecolari e non più anche con gli antigenici. L’impatto sul mondo del lavoro sarebbe pesante, perché di fatto obbligherebbe gli occupati a vaccinarsi.

Obbligo vaccinale in estensione

L’obbligo vaccinale resta sullo sfondo, in stand by, e potrebbe tornare in campo se i contagi dovessero sfondare quota 50-60mila al giorno. Quello di cui si discuterà oggi e che potrebbe andare presto in Cdm, probabilmente prima di Capodanno, è l’obbligo di vaccinazione per chi lavora in esercizi pubblici (in particolare bar, ristoranti, supermercati, tabaccherie) e negli uffici aperti al pubblico della pubblica amministrazione, se non in tutta la pubblica amministrazione. Si tornerà a un uso massiccio dello smart working, soprattutto nella pubblica amministrazione.

Green pass rafforzato verso i 5 mesi

Il governo è concorde nel ridurre la durata del Green pass rafforzato dagli attuali 9 a 4, 5 o al massimo sei mesi. L’ipotesi mediana è la più gettonata. L’obiettivo è quello di spingere con forza sulla terza dose.

Terza dose dopo 4 mesi

Sul tavolo della cabina di regia ci sono poi l’anticipo della terza dose a 4 mesi della seconda – in questo senso è atteso un parere favorevole dell’Aifa – e la possibilità di dare il via libera alla terza dose dai 12 ai 18 anni di età, categoria sinora esclusa ma ad alta diffusione della pandemia.

No lockdown, per ora

Escluso il ricorso al lockdown, neppure per i soli non vaccinati. L’intenzione del governo è tenere il più possibile aperte le attività economiche. Se i contagi superassero quota 50-60mila e alcune regioni dovessero andare in rosso a gennaio – Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria e Calabria potrebbero andare in arancione dal 27 dicembre – si preferirebbe l’obbligo vaccinale.