Roma, 19 marzo 2018 - Che siate figli o figlie, giovani o vecchi o che nel frattempo siate a vostra volta diventati papà o mamme non importa: anche quest'anno è arrivata la festa del papà 2018. Oggi, in questo giorno speciale, che in Italia e nel mondo si festeggia in date e con tradizioni differenti (in Italia il 19 marzo, ricorrenza di San Giuseppe, che quest'anno cade di lunedì), vogliamo ricordare la fondamentale importanza della figura paterna nella vita di tutti noi. Che sia a voce, via mail oppure su Whatsapp poco importa, tutti abbiamo bisogno di un momento in cui dedicare una frase o un pensiero a quel papà che dal momento della nostra nascita ci è stato accanto e ci ha sorretti nella crescita. Ecco allora una raccolta delle più belle frasi, aforismi e citazioni (dolci, profonde o spiritose), originali o prese in prestito dalla letteratura e dal cinema, da dedicare a tutti i papà.
Festa del Papà, è venuto prima babbo o papà? Cosa dice la Crusca
Festa del papà, il doodle di Google con i donosauri
- Ogni uomo può essere padre. ma ci vuole una persona speciale per essere un papà (Anonimo)
- Essere un buon padre è come farsi la barba. Non importa quanto sei stato bravo a raderti oggi, devi farlo di nuovo domani. (Reed Markham)
- I padri devono sempre dare, per essere felici. Dare sempre, l’esser padre sta in questo. (Honoré de Balzac)
- Credo che si diventi quel che nostro padre ci ha insegnato nei tempi morti, mentre non si preoccupava di educarci. Ci si forma su scarti di saggezza. (Umberto Eco)
- Tutti i papà hanno il loro fischio speciale, il loro richiamo speciale. Il loro modo di bussare Il loro modo di camminare. Il loro marchio sulla nostra vita. Crediamo di dimenticarcene, ma poi, nel buio, sentiamo un trillare di note e il nostro cuore si sente sollevato. E abbiamo di nuovo cinque anni: stiamo aspettando di udire i passi di papà sulla ghiaia del vialetto. (Pam Brown)
- Quando un uomo si rende conto che forse suo padre aveva ragione, solitamente ha già un figlio che pensa che lui si stia sbagliando. (Charles Wadsworth)
- Oggi è la festa del papà. A 10 anni lo vedi come l’uomo più forte del mondo. A 20 pensi che non capisca nulla, con lui non sei d’ accordo su niente. A 30 cominci a pensare che forse sei tu a non capire un cavolo. A 40, quando anche tu sei un papà vai a trovarlo perché qualcosa di utile e interessante te la dice sempre. A 50 ogni volta che lo vedi e pensi agli anni passati viene una dolce malinconia dei momenti passati insieme. Ora vorrei fargli gli auguri perché è la sua festa ma non c’è più. (Davide Cassani)
- Auguri al mio papà, un grande uomo che ha raggiunto un traguardo che io non riuscirò mai ad eguagliare: lui prende la pensione (anonimo)
- La festa del papà è come la festa della mamma, tranne per il regalo che costa meno. (George Herbert)
- Se avete intenzione di essere padre, vi dovete assumere l’impegno di essere Muhammad Ali, Albert Einstein e David Copperfield. (Peter Schumacher)
- A tutti i nonni, zii, cugini, amici, vicini, conoscenti… a tutti i sostituti che fanno il lavoro che dovrebbe fare il padre, buona festa del papà. (Anonimo)
- "Parlo, parlo, parlo e parlo, e ancora non ho insegnato alla gente in 50 anni quello che mio padre ha insegnato a me con l'esempio in una sola settimana". (Mario Cuomo, ex governatore dello stato di New York)
- "Mio papà giocava spesso con me in cortile. Mia mamma si affacciava e diceva: 'State distruggendo il prato'. 'Non stiamo crescendo un prato - rispondeva lui -, stiamo crescendo dei figli'". (Harmon Clayton Killebrew, giocatore di baseball americano, professionista dal 1954 al 1975)
Festa del papà, un menù esotico (e veloce da preparare)
Infine, una filastrocca. O meglio, una poesia. E' il tributo d'amore che Camillo Sbarbaro (Santa Margherita Ligure, 12 gennaio 1888 – Savona, 30 ottobre 1967) rivolge al proprio genitore. "Padre, se anche fossi a me un estraneo - si concludono i celebri versi del poeta -, fra tutti quanti gli uomini già tanto pel tuo cuore fanciullo t'amerei".
A mio padre
Padre, se anche tu non fossi il mio Padre se anche fossi a me un estraneo, per te stesso egualmente t'amerei. Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno Che la prima viola sull'opposto Muro scopristi dalla tua finestra E ce ne desti la novella allegro. Poi la scala di legno tolta in spalla Di casa uscisti e l'appoggiasti al muro. Noi piccoli stavamo alla finestra. E di quell'altra volta mi ricordo Che la sorella mia piccola ancora Per la casa inseguivi minacciando (la caparbia aveva fatto non so che). Ma raggiuntala che strillava forte Dalla paura ti mancava il cuore: ché avevi visto te inseguir la tua piccola figlia, e tutta spaventata tu vacillante l'attiravi al petto, e con carezze dentro le tue braccia l'avviluppavi come per difenderla da quel cattivo che eri il tu di prima. Padre, se anche tu non fossi il mio Padre, se anche fossi a me un estraneo, fra tutti quanti gli uomini già tanto pel tuo cuore fanciullo t'amerei.