Mercoledì 17 Luglio 2024
VIVIANA PONCHIA
Editoriale e Commento

Ferocia e orrore, se questo (non) è un uomo

Il brutale episodio di violenza contro migranti a Ventimiglia evidenzia la fragilità della civiltà umana di fronte alla brutalità. Un confine sottile quello tra umanità e bestialità che mette in discussione la natura dell'uomo

Un minuto e mezzo di frustate e grida. Le donne disorientate inciampano, sciamano zoppicando dalla pancia del camion. Sono mosche da scacciare, predatori notturni in un pollaio. È una scena da vecchio zoo dismesso, dove però per non schiantare dal rimorso si supponeva un gioco delle parti fra l’animale e il suo guardiano. Tutto il male del mondo è lì, fra la roccia dei Balzi Rossi e il turchese del mare. E spalanca la porta delle stanze più buie della memoria in cui abita la colpa collettiva per avere anche solo permesso atti di ferocia verso individui inermi. Per fare un uomo, diceva padre Enzo Bianchi, ci vogliono anni e molto lavoro su se stessi. Ma per diventare bestia bastano pochi minuti: quelli in cui si decide che gli altri non contano, non ci interessano, sono loro le bestie.

Qualcuno ha provato a trovare un alibi al camionista che fa indignare il web mentre stana con una cinghia dal suo tir un gruppo di migranti. Non se l’aspettava, gli è preso un colpo, i francesi con i passeur hanno la mano pesante, vai a dimostrare che da quelle disgraziate non ha preso un euro. Insomma, poveraccio, cosa doveva fare: offrire a tutte un tè freddo? Il punto di frizione sta fra il tè freddo e la cinghia: non ci sono vie di mezzo. E nel video delle scudisciate a Ventimiglia la civiltà si presenta per come forse è, tutt’altro che solida sotto i suoi veli. Se quello è un uomo, nessun uomo può sentirsi al riparo da una eventuale metamorfosi quando provocato, impaurito, arrabbiato. Si prende a calci l’eritreo in fuga che scrocca un passaggio, si spara al ladro che tenta di entrarci in casa. In un mondo altamente imperfetto abbondano i motivi per togliersi i guanti e allungare le zampe. Chi è la bestia? Il filosofo Emil Cioran allo zoo era devastato da un sospetto: "Tutti gli animali hanno un contegno decente tranne le scimmie: si sente che l’uomo non è lontano".