Giovedì 19 Dicembre 2024
RICCARDO JANNELLO
Cronaca

Ferito a colpi di machete. Gamba amputata in ospedale. Fermato un giovane nobile

Un giovane di 23 anni perde la gamba in un attacco a Torino. Sospettato di tentato omicidio un coetaneo di nobile casata. Possibile movente gelosia, ma indagini in corso. La vittima è in terapia intensiva.

Ferito a colpi di machete. Gamba amputata in ospedale. Fermato un giovane nobile

Un apprezzamento spinto unito a una foto osé inviata alla ragazza di un amico il quale, scoperto l’arcano, si sarebbe vendicato a colpi di machete. È una delle piste, quella della gelosia, seguita dopo l’aggressione a un 23enne, O. B., che ha perso la gamba sinistra, amputatagli sotto il ginocchio dopo un’operazione l’altra notte al Cto. In serata è stato fermato un coetaneo, Pietro Costanzia di Costigliole, appartenente a una nobile casata piemontese, sospettato di essere l’autore del ferimento e accusato di tentato omicidio. Era in una camera d’albergo. Agli agenti ha negato tutto dicendo che si nascondeva perché rincorso da un mandato di cattura internazionale dalla Spagna. Le indagini su di lui e i suoi precedenti proseguono. Il complice è braccato dalla polizia. L’agguato nel tardo pomeriggio di lunedì a Mirafiori Nord. Due persone con casco integrale su uno scooter T-Max hanno atteso l’arrivo del 23enne, uscito in monopattino con la fidanzata. Il passeggero è sceso dalla moto e ha colpito con almeno due colpi il giovane, finito a terra in un lago di sangue e con la gamba profondamente lesionata. Quindi è fuggito col complice. Le urla di dolore di O.B. e della fidanzata hanno attirato delle persone che hanno cercato con una cintura di fermare l’emorragia: rischiava di morire dissanguato sul marciapiede. Quando sono arrivati, gli operatori del 118 hanno intubato il giovane e l’hanno portato al Centro Traumatologico dove per due volte i chirurghi hanno cercato di rivascolarizzare la gamba, ma senza risultato. Così per salvare la vita del 23enne hanno dovuto tagliare l’arto sotto il ginocchio. O.B. è ricoverato in terapia intensiva. La fidanzata ha indicato il nome dell’aggressore che era un amico della coppia, appunto il nobile. Ma il movente della gelosia non convince del tutto gli inquirenti. Il ferito ha piccoli precedenti legati alla droga. E il mercato degli stupefacenti potrebbe essere l’alternativa alla difesa dell’onore.