Martedì 12 Novembre 2024
ALESSANDRO BELARDETTI, INVIATO
Cronaca

L’assassino glaciale di Vanessa Ballan. Chi è Fandaj Bujar: la birra e il caffè al bar dopo le coltellate letali

È andato in bagno a sciacquarsi e ha ordinato da bere. La testimonianza di chi ci ha parlato

Altivole (Treviso), 21 dicembre 2023 – Dopo neanche tre ore dal delitto in via Fornasette a Spineda di Riese – dove in quel momento la polizia scientifica dei carabinieri effettuava i rilievi per la morte di Vanessa – Fandaj Bujar ha bevuto una birra e un caffè, conversando con le bariste del ’Ciritorno’ a San Vito di Altivole. Alle 14.40 il 41enne imbianchino, a quanto si apprende un cliente abituale del locale sulla rotonda, è andato in bagno a sciacquarsi, ha ordinato da bere come se niente fosse e scambiato alcune chiacchiere con le ragazze dietro al bancone, soprattutto sul tema tatuaggi. "Mi sono fatto da poco una rosa dei venti sul braccio, poi una scritta e un’altra scritta nel costato", ha detto lui.

Fandaj Bujar
Fandaj Bujar

Il kosovaro è uscito e si è dileguato con la sua macchina. È stata la titolare dell’esercizio commerciale ad allertare i carabinieri una volta saputo della tragica notizia. Il giorno dopo, sul suo volto si legge ancora l’incredulità per quel che è accaduto: quell’uomo – accusato di essere un feroce killer – che in quelle ore tutti stavano cercando era passato nel suo bar, a bersi una birretta.

I carabinieri hanno chiesto i filmati delle telecamere di videosorveglianza, così come i contatti di alcuni clienti, "una delle quali è uscita conversando con Fandaj". Come è apparso ai testimoni in quegli incredibili 20 minuti? Sereno, imperturbabile. Meno tranquillo era sembrato, invece, a Renato Sartor, dirigente del Gsa Busta Contea di Montebelluna, la squadra amatori di calcio con la quale giocava il 41enne kosovaro: "Sono incredulo, è un ragazzo un po’ fumantino in campo ma non lo avevo mai visto mettere le mani addosso a qualcuno. È con noi da una decina d’anni, viene quando può col lavoro, l’ultima gara che ha disputato è stata un mese fa, da allora non l’abbiamo più visto". Sui social il delirio di Bujar era feroce. "Io ti dò subito cuore, trasparenza e sincerità. Ma non pensare mai di fottermi, perché se mi cadi dal cuore non ci risali più": suonano inquietanti le ultime parole su TikTok. E ancora: "Mia madre mi ha cresciuto come la persona più gentile e dolce che tu abbia mai incontrato, ma se mi manchi di rispetto scoprirai perché porto il cognome di mio padre". Pittore edile di professione, titolare della ditta individuale ’7 color’, risulta senza parenti e famiglia qui in Italia. La storia con l’ultima fidanzata era terminata due anni fa.

Arrivando a casa sua, in una stradina interna di via Lovigioni ad Altivole, nella porta d’ingresso si nota il vetro frantumato: lo squarcio è stato provocato dai carabinieri che per entrare hanno sfondato tutto. Lui in quel momento non c’era, ma la pattuglia in borghese ha atteso l’arrivo e così è scattato il fermo. "Ho sentito il botto verso l’una di notte: erano i carabinieri che buttavano giù la porta per venirlo a cercare. Incredibile, vivo di fianco a un assassino", ha sussurrato un vicino.