Un femminicidio atroce e premeditato quello che lunedì pomeriggio ha scosso il paese di Fornaci di Barga. Squallido nelle modalità, nelle premesse e anche nei tentativi postumi di giustificazione da parte dell’assassino. Un copione già visto, purtroppo. Di certo c’è però che l’ennesima vittima di un’atroce violenza omicida maschile è caduta in una trappola mortale. Il marito l’ha infatti attirata a quell’incontro con la scusa di portarle una somma di denaro, 3.000 euro in contanti. L’ha ammesso lui stesso nell’interrogatorio fiume reso davanti al pm Paola Rizzo, dopo essersi consegnato ai carabinieri di Castelnuovo Garfagnana.
Maria Batista Ferreira, la 51enne di origine brasiliana uccisa lunedì pomeriggio dal marito Vittorio Pescaglini, 56enne addetto di una cooperativa di facchinaggio e trasporto rifiuti, si è presentata a quell’appuntamento senza sospettare che sarebbe stato l’ultimo. Il giorno successivo la coppia, che da quattro mesi viveva separata, avrebbe dovuto presentarsi in Comune a Fabbriche di Vergemoli per firmare le ultime carte per la separazione legale. A sorpresa è emerso che era stata lei a tirarsi indietro all’ultimo momento, informando il marito lunedì mattina con un messaggio: "Io domani non firmo nulla...".
La 51enne, che aveva perso il lavoro come badante, temeva che gli accordi economici fossero a suo svantaggio, aveva paura di perdere la casa e, erroneamente, anche la cittadinanza italiana, visto che era di origine brasiliana. Lui ha ammesso di essersi infuriato per quel diniego improvviso perché esasperato dalla situazione, ma non lo ha dato a vedere. Anzi. A quel punto ha deciso di finire quel rapporto a modo suo e ha finto di accordarle una somma per tranquillizzarla.
"Vediamoci oggi pomeriggio davanti all’albergo – le aveva detto – ti porto 3.000 euro in contanti...". Ma a quell’ultimo appuntamento con la moglie in realtà Vittorio Pescaglini ha portato solo il suo micidiale coltello da caccia, un pugnale con una lama di 20 centimetri ritrovato e sequestrato dai carabinieri. L’ha attesa dentro la sua Fiat Punto parcheggiata davanti al piccolo albergo Gorizia dove lei alloggiava da qualche tempo. E appena l’ha vista uscire le si è avventato contro, sferrando le coltellate micidiali e lasciandola morire dissanguata sul marciapiede di via Cesare Battisti, sotto una pioggia battente. Poi ha gettato l’arma e ha chiamato i carabinieri. Il sostituto procuratore Paola Rizzo lo indaga dunque per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai vincoli familiari. Domani il medico legale Stefano Pierotti effettuerà l’autopsia. Un binario che al momento punta diritto verso l’ergastolo.
La coppia era sposata dal 2004, ma i due litigavano sempre più spesso. Lei voleva rifarsi una vita, era stufa delle prepotenze dell’uomo e se n’era andata di casa. Era però caduta in un tunnel depressivo. Alle amiche diceva di aver paura di lui. Una racconta di averle consigliato di andare dai carabinieri, ma di fatto non era mai scattata alcuna denuncia formale. A dicembre Maria Ferreira aveva tentato persino il suicidio, con il risultato di perdere il lavoro di badante. Il marito ha detto al pm che lei l’aveva fatto per una delusione d’amore legata a un altro uomo. Peccato che la donna non possa dare la sua versione adesso.
Alla fine negli ultimi tempi era stato lo stesso marito Vittorio a chiedere con insistenza la separazione, stanco di questa situazione di logoramento. Lei aveva detto di sì, ma si era tirata indietro proprio lunedì mattina alla vigilia della firma, temendo che fosse un accordo trappola. E invece la trappola mortale era un’altra.
Intanto oggi il paese si ferma. Stasera un corteo organizzato dall’amministrazione comunale di Barga con la Commissione pari opportunità e il centro antiviolenza ’Non ti scordar di te’ sfilerà nel centro di Fornaci fino in via Cesare Battisti, fermandosi alcuni minuti davanti all’hotel Gorizia, dove è avvenuto il femminicidio. Un modo per abbracciare Maria e le troppe vittime come lei.