
Roma, 3 aprile 2025 – Continuiamo con le fiaccolate, le manifestazioni, gli slogan, le scarpe e le panchine rosse. Manteniamo alta l’attenzione, ricordiamo le vittime, esigiamo rispetto. Ripetiamo allo sfinimento i versi di Cristina Torres Càceres: "Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima". Facciamolo. E poi? Mentre c’è chi rimpiange la suddivisione in rosa e azzurro del secolo passato e si ostina a negare la necessità di una educazione affettiva, è chiaro che il mondo si è evoluto in un’altra direzione, davanti alla quale uomini e donne sono arrivati con una consapevolezza diversa.
È un’epoca di grandi fragilità. Sempre meno opportunità di realizzazione, affermazione; le aspettative si riducono e cresce l’insicurezza. Mentre le donne sono state abituate alla vocina che ripete di "non essere abbastanza", per gli uomini è una novità. Fino a ieri era per loro sufficiente allungare una mano per afferrare il mondo; essere padroni nel pubblico e nel privato. Ora la competizione è terribile, la sensazione del fallimento è dietro l’angolo. Le loro compagne non somigliano più all’angelo del focolare che immolava la propria esistenza nell’adorazione assoluta dell’uomo di casa, con l’atteggiamento acritico del tifoso verso la propria squadra. Non abbiamo abituato i nostri figli, amici e fratelli ad affrontare i "no". A non aver paura delle emozioni e di esprimerle.
Non li abbiamo allenati a rapporti evoluti, paritari; a credere in se stessi anche senza l’approvazione incondizionata delle loro compagne. Non si tratta di proteggere le donne come fossero beni da chiudere in cassaforte; si tratta di educare gli uomini. È un compito che dovrebbe riguardare l’intera società, ma ancora l’educazione passa quasi esclusivamente per linea femminile. Prepariamoci, ragazze. Zittiamo quella vocina e convinciamoci di valere abbastanza. Diciamolo alle nostre figlie, e ai bambini raccontiamo con dolce fermezza che non tutto gli è dovuto. Ogni uomo a cui insegneremo ad affrontare le proprie fragilità, sarà un potenziale femminicida in meno. Aiutiamoci a restare in vita.