Roma, 24 novembre 2020 - La recrudescenza di fenomeni di violenza contro le donne nel corso del lockdown "mi ha molto preoccupato e desta allarme", dice il presidente del consiglio Giuseppe Conte partecipando in videoconferenza all'evento 'Dalla parte delle donne: il ruolo fondamentale dei Centri antiviolenza', organizzato in Senato in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Con le misure di prevenzione del contagio "abbiamo creato profondo disagio e gli episodi di femminicidio sono triplicati nel corso del lockdown, ed hanno raggiunto il ritmo di uno ogni tre giorni".
"La violenza contro le donne - continua Conte - è purtroppo ancora sottostimata nella sua realtà: se oggi dovessimo operare un censimento reale vedremmo che i numeri sarebbero molto maggiori. L'ambito famigliare purtroppo è sottratto a un controllo diffuso e connotato da uno stretto riserbo e quindi più difficile da contrastare".
Il rapporto Eures: 91 donne uccise
Il lockdown e la pandemia incidono anche sui numeri dei femminicidi. Sono 91 in Italia le donne uccise nei primi dieci mesi del 2020 - dice il rapporto Eures - in leggera flessione rispetto alle 99 dello stesso periodo 2019. Ma a diminuire significativamente sono solo le vittime femminili della criminalità comune (da 14 a 3), mentre sono stabili i femminicidi familiari (da 85 a 81) e, all'interno di questi, di quelli di coppia (56 in entrambi i periodi). Il primo report sul Codice Rosso: maltrattamenti in famiglia in aumento dell'11%. Un trend che "può essere imputato alle misure di contenimento da lockdown che hanno portato a situazioni di convivenza forzata".
Mattarella: rafforzare la cultura della parità
Bisogna "rafforzare nella società la cultura della parità non ancora pienamente conseguita", dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprimendo apprezzamento per l'iniziativa 'No women no panel - Senza donne non se ne parla', ideata in seno alla Commissione Europea per l'equa rappresentanza di genere in convegni, commissioni, eventi pubblici e dibattiti radiotelevisivi.
Lockdown e femminicidio
Uno degli aspetti più rilevanti nell'analisi riguarda la "correlazione tra convivenza e rischio omicidiario". Secondo l'Eures se, "come ormai ampiamente dimostrato, il femminicidio è un reato commesso nella maggior parte dei casi all'interno delle mura domestiche, e segnatamente all'interno della coppia, il lockdown ha fortemente modificato i profili di rischio del fenomeno, aumentando quello nei rapporti di convivenza e riducendolo negli altri casi". Il rapporto di convivenza "già prevalente nel 2019 (presentandosi per il 57,6% delle vittime), raggiunge il 67,5% nei primi dieci mesi del 2020, attestandosi addirittura all'80,8% nel trimestre del Dpcm Chiudi Italia (quando, tra marzo e giugno 2020, ben 21 delle 26 vittime di femminicidio in famiglia convivevano con il proprio assassino)", spiega il rapporto.
Raddoppiano i femminicidi-suicidi
Un fenomeno certamente correlato alle modificazioni del femminicidio (moventi e profili della vittima) legate alla pandemia e alla spinta all'isolamento che ne ha accompagnato i modelli di contenimento è quello del fortissimo incremento dei femminicidi-suicidi: tale dinamica era infatti riscontrabile nel 23% dei femminicidi tra gennaio e ottobre 2019, salendo al 43,1% nei primi 10 mesi del 2020, con un incremento del 90,3% (da 31 a 59 casi in termini assoluti). Più in dettaglio si segnala un incremento dei femminicidi-suicidi tra quanti hanno ucciso la propria moglie o convivente (da 10 a 21, con un tasso suicidario che raggiunge il 50%), così come negli altri "femminicidi di coppia" (da 3 a 5 casi).
I numeri: 3.344 donne uccise dal 2000
Sono 3.344 le donne uccise in Italia nel XXI secolo, rileva il rapporto. Le 3.344 le donne uccise in Italia tra il 2000 e 31 ottobre 2020, pari al 30% degli 11.133 omicidi volontari complessivamente censiti ed elaborati dall'Eures. L'incidenza della componente femminile registra negli anni una costante crescita, per effetto di una marcata flessione degli omicidi in alcuni ambiti come la criminalità comune e organizzata dove le vittime sono soprattutto uomini, e una flessione assai più attenuata degli omicidi familiari (dove le vittime sono principalmente donne).
Tale dinamica raggiunge il suo apice nel 2020, quando si attesta sul 40,6% dei casi censiti, ovvero la percentuale più alta di sempre. Analogamente i femminicidi familiari (che negli ultimi 20 anni presentano un'incidenza progressivamente crescente), registrano il valore più elevato proprio nell'ultimo anno (89%), a fronte di una percentuale media del 73,5% (pari a 2.458 femminicidi familiari dal 2000 ad oggi).
La coppia continua a rappresentare il contesto relazionale più a rischio per le donne, con 1.628 vittime tra le coniugi, partner, amanti o ex partner negli ultimi 20 anni (pari al 66,2% dei femminicidi familiari e al 48,7% del totale delle donne uccise) e 56 negli ultimi 10 mesi (pari al 69,1% dei femminicidi familiari e a ben il 61,5% del totale delle donne uccise). Gli autori sono "per definizione" nella quasi totalità dei casi uomini (94%), con valori che nel corso dei singoli anni oscillano tra il 90% e il 95%.