Domenica 8 Settembre 2024

Fedez alla “Festa Madonna” di Reggio Calabria: perché i sacerdoti della città si sono arrabbiati

Il rapper si esibirà alle celebrazioni civili organizzate dal Comune. Alcuni sacerdoti hanno espresso il loro dissenso, ora arriva una posizione ufficiale (più conciliante) della diocesi: “Chiamati al dialogo, dobbiamo accogliere anche chi è lontano dalla nostra fede”

Un'immagine di una vecchia edizione della Festa della Madonna della Consolazione; nel riquadro, Fedez

Un'immagine di una vecchia edizione della Festa della Madonna della Consolazione; nel riquadro, Fedez

Milano, 9 settembre 2024 – La diocesi di Reggio Calabria tende la mano a Fedez. I preti della città dello Stretto – nei giorni scorsi – si sono divisi sulla partecipazione del rapper milanese alle celebrazioni civili della festa della Madonna della Consolazione, patrona della città, sollevando un vespaio.

Ora, la diocesi di Reggio Calabria viene incontro a Fedez, contestato da alcuni preti per i suoi messaggi provocatori, scrivendo che la Chiesa dialoga con tutti. ''Pur riconoscendo che la scelta dell'amministrazione comunale ha suscitato reazioni divisive all'interno della comunità'', la diocesi reggina ''ritiene che sia fondamentale mantenere vivo lo spirito cristiano di accoglienza e dialogo, specialmente in occasioni come questa, che richiamano il profondo significato della fede cattolica''.

Obiettivo dialogo

''Come cristiani – scrive la diocesi – siamo chiamati ad accogliere non solo chi condivide la nostra fede, ma anche chi è lontano da essa o, in alcuni casi, vi si oppone apertamente. La presenza di un artista le cui produzioni musicali possono aver sollevato critiche per il contenuto dei testi, non deve distoglierci dal nostro mandato evangelico: accogliere tutti, anche chi ci insulta, come raccomanda Gesù nel Vangelo, e testimoniare con la nostra presenza e il nostro comportamento il Vangelo della Carità e del perdono''.

La Madonna della Consolazione – la cui festa chiude, simbolicamente, l’estate reggina – è ''simbolo di accoglienza, protezione e conforto per tutto il popolo reggino: credenti e non credenti. Chi parteciperà ai festeggiamenti civili, indipendentemente dalle sue convinzioni personali, potrà cogliere nella gioiosa devozione del nostro popolo una testimonianza viva di fede e di unità. Anche Fedez, quindi, potrà costatare la profonda adesione del popolo reggino ai valori della fede: avremo occasione di dare testimonianza cristiana'', osserva ancora la diocesi nell'invitare i fedeli a ''vivere questi giorni con spirito di serenità e condivisione, evitando di assumere atteggiamenti difensivi o apologetici e senza dimenticare lo spirito delle celebrazioni mariane: l'amore incondizionato di Dio, che abbraccia tutti e ci chiama ad essere strumenti di dialogo e riconciliazione''.

La lettera 

A contestare la presenza dell’ex compagno di Chiara Ferragni era stato don Giovanni Gattuso, della parrocchia San Nicola e Santa Maria della Neve, con una lettera inviata al sindaco Giuseppe Falcomatà. Altri sacerdoti si erano accodati. Il primo cittadino – figlio dello storico sindaco Italo, artefice del cosiddetto rinascimento reggino, al quale oggi è intitolato il lungomare – ha replicato osservando che “chi ha parlato non lo ha fatto a nome della Curia, bensì per conto proprio. Dunque, ci troviamo nell’ambito dei gusti personali e della libertà di pensiero e di espressione, che è legittima e comprensibile”. 

L’evento

Momento principale della festa è la processione del quadro della Madonna della Consolazione, portato su una Vara alta 5 metri e del peso di 12 quintali, dalla basilica dell’Eremo fino al Duomo. La prima testimonianza relativa a questo corteo risale al 1636. Tipiche della festa sono alcune pietanze di gastronomia popolare, servite ai partecipanti, dal panino con “satizzu, cipudda e pipi” (con salsiccia, cipolla e peperoni) alle frittole, piatto a base dei tagli meno nobili del maiale, cotti in un pentolone di rame.

Popolare è il detto, ripreso dal poeta dialettale reggino Ciccio Errigo, “Cu terremoti, cu guèrri e cu pàci, sta fèsta si fìci, sta fèsta si fàci!» (Con il terremoto, con la guerra e con la pace, questa festa si è fatta e questa festa si farà”)