Giovedì 18 Aprile 2024

"Fece uccidere Falcone e Borsellino" Ergastolo al latitante Messina Denaro

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La Corte d’Assise di Caltanissetta ha condannato all’ergastolo il boss latitante Matteo Messina Denaro, riconosciuto tra i mandanti delle stragi del 1992 di Capaci (nella foto) e via d’Amelio. Il dispositivo è stato letto poco ieri prima di mezzanotte dopo una lunga camera di consiglio durata oltre tredici ore in un’aula semideserta dal presidente del collegio, Roberta Serio, che ha accolto la richiesta avanzata dal pm Gabriele Paci. La sentenza riconosce il ruolo nella ‘strategia stragista’ di Cosa Nostra del latitante originario di Castelvetrano (Trapani), come anello di collegamento tra le bombe del 1992 pretese da Totò Riina e gli attentati nel nord Italia, a Firenze, Milano e Roma del 1993, volute da Bernardo Provenzano. In quell’estate iniziò la sua latitanza che prosegue da 27 anni. Nel corso del processo, iniziato nel 2017, la corte d’Assise di Caltanissetta ha ascoltato decine di collaboratori di giustizia, ricostruendo i mesi precedenti agli attentati che portarono all’uccisione dei magistrati Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e otto agenti della scorta.