Roma, 23 gennaio 2019 - Violenza sessuale, archiviata l'indagine a carico del regista Fausto Brizzi. Il gip ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata a luglio dalla Procura di Roma. L'avvocato di Brizzi, Antonio Marino, commenta: "Si chiude così definitivamente la vicenda relativa allo scandalo delle molestie apertasi con i servizi delle Iene". Da parte sua Davide Parenti, ideatore de 'Le Iene', rilancia: "Brizzi ci quereli, così verrà fuori la verità".
Il regista di 'Notte prima degli esami' era stato indagato ad aprile del 2018 dopo le denunce presentate da tre donne che lo accusavano di averle molestate. Gli esposti si riferivano a tre presunti episodi avvenuti tra il 2014 e il 2017 ed erano arrivati in Procura oltre i termini previsti dalla legge.
IL DECRETO DEL GIP - Il gip Alessandro Arturi nel decreto di archiviazione, sottolinea che "le ineliminabili vaghezza e genericità dell'apparato accusatorio quanto a profili fattuali imprescindibili" "precludono finanche la prospettazione in astratto" del reato. "Questo giudice, in sintonia con la chiara posizione espressa dall'organo inquirente, non intende relativizzare la gravità di certe condotte in ragione di una peculiare categoria di appartenenza della vittima - si legge nel decreto di archiviazione - bensì soppesare il disvalore di determinati atti, inquadrandoli nell'ambito dello specifico contesto di intimità nel quale sono stati compiuti, indipendentemente dalle modalità e dai passaggi attraverso i quali si è venuta a costituire quella particolare situazione nella quale il palpeggiamento o il gesto ancor più invasivo è oggettivamente privo delle connotazioni di insidiosità e imprevedibilità, ancorché repentino e improvviso e non può essere stigmatizzato al pari delle azioni materiali sottese alle pronunce della giurisprudenza di legittimità citate dalla difesa delle opponenti".
LE IENE: CI QUERELI - Immediata la reazione delle Iene: "La legge è fatta così, ce lo aspettavamo. D'altra parte, se un giudice dice che sono scaduti i termini questo non significa che le 15 storie che abbiamo raccontato su Brizzi non siano vere, semplicemente nessun giudice le ha valutate", dice all'Adnkronos Davide Parenti, ideatore e patron de 'Le Iene'.
"Portateci in Tribunale - è l'appello di Parenti - perché questa cosa merita di essere chiarita fino in fondo. Io trovo che sia tutto surreale. Se abbiamo detto bugie è giusto che si chiarisca, ma quanta ipocrisia c'è da parte delle persone che domani ci attaccheranno? Ci diranno 'Iene chiedete scusa' ma noi non chiediamo scusa, le cose non stanno così". "Se Brizzi ci chiamasse in causa noi saremmo pronti a dimostrare la veridicità dei nostri servizi - aggiunge l'autore tv - Le ragazze che ci hanno raccontato le loro storie sono tutte persone che non si conoscono tra loro, che non cercavano pubblicità, che non ci hanno messo la faccia perché non potevano mettercela e che hanno cercato una giustizia non nella legge perché quello che avevano passato non lo avevano detto nemmeno ai loro genitori".
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LA STORIA - Sulla scia del caso di Harvey Weinstein, nel novembre 2017 la trasmissione Le Iene aveva trasmesso un'inchiesta di Dino Giarrusso con una serie di testimonianze di donne, in gran parte anonime (quasi tutte apparivano a volto coperto e con la voce camuffata), che accusavano il regista Fausto Brizzi di abusi sessuali. Le uniche due persone intervistate che non avevano chiesto la riservatezza erano Clarissa Marchese, Miss Italia 2014, e la modella Alessandra Giulia Bassi.
Allora Brizzi aveva dichiarato: "Mai e poi mai nella mia vita ho avuto rapporti non consenzienti", sospendendo il suo lavoro. Dapprima aveva ceduto le quote della società Wildside, da lui fondata nel 2009 con Marco Martani, Mario Gianani, Lorenzo Mieli e Saverio Costanzo. Pronto a tutelarsi legalmente "nei confronti di chiunque abbia affermato e affermi il contrario", il regista, classe 1968, autore di libri bestseller come 'Cento giorni di felicità' e già habituè della Leopolda di Matteo Renzi, aveva chiesto "il massimo rispetto della privacy" della sua famiglia.
Nel frattempo la moglie Claudia Zanella, con la quale Brizzi ha una figlia, Penelope Nina, aveva scritto: "Mi addolora molto ascoltare le accuse rivolte a Fausto perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite. Gli sono vicina perché è così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Sono barricata in casa e non posso nemmeno portare mia figlia al parco: anche questa può essere considerata violenza sulle donne".
Poco prima di Natale, Warner Bros aveva cancellato la firma di Fausto Brizzi dal suo film 'Poveri ma ricchissimi', uscito a dicembre 2017, precisando che il nome del regista non sarebbe stato "associato ad alcuna attività relativa alla promozione e distribuzione del film".
Nell'aprile 2018 Luca Barbareschi aveva annunciato di avere messo sotto contratto Fausto Brizzi per tre anni. Il primo film di questo nuovo corso, intitolato 'Modalità aereo', uscirà nelle sale il prossimo 21 febbraio, prodotto da Eliseo Cinema con Rai Cinema e distribuito da 01. Nel cast Paolo Ruffini, Lillo Petrolo, Violante Placido, Dino Abbrescia e Caterina Guzzanti.