Torino, 26 aprile 2024 – Era al telefono. In realtà il telefono lo aveva solo in mano. L’unica certezza al momento è che Piero Fassino di mani non ne ha tre, come da lui stesso dichiarato. E che il presunto tentato furto di un profumo al duty free di Fiumicino da parte dell’onorevole ed ex ministro è un guaio grosso, almeno di reputazione. Un enigma al quale avvicinarsi con rispetto senza farsi prendere dall’ansia della soluzione. "A chi vuoi credere, a me o ai tuoi occhi?" chiedeva Groucho Marx al fratello Chico nella loro "guerra lampo". Come livello di straniamento siamo lì. Ci sono le parole dell’ex sindaco di Torino ("Mai rubato niente in vita mia") e le telecamere di sorveglianza che sollevano qualche sospetto sul gesto di infilarsi la boccetta di Chanel Chance nel giaccone senza pagare, lo scorso 15 aprile. Poi ci si mettono anche i lavoratori dell’aeroporto, per i quali non si tratterebbe della prima volta. Già in passato Fassino sarebbe stato riconosciuto come autore di un furto nel duty free del Terminal 1. In quell’occasione, secondo quanto si apprende da fonti investigative, il deputato dem non era stato fermato.
Ma proprio per questo "precedente" gli agenti della Polaria, la polizia di frontiera aerea, avrebbero sentito le testimonianze di altri dipendenti assenti il 15 aprile. Le riprese video confermerebbero: non si è trattato di un momento di distrazione per colpa della telefono. Fassino è disperato: "Voglio vedere quel video, c’è di mezzo la mia storia. Contro di me solo accanimento, non ho mai detto di essere stato al telefono". Al ’Fatto’ l’onorevole del Pd ha spiegato che mentre si trovava nel negozio voleva rispondere a una chiamata e che per questo si è messo in tasca la fragranza, con l’idea di pagare dopo: "Avendo il trolley in una mano e il cellulare nell’altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone in attesa di andare alle casse".
Secondo lui il gesto è stato notato dagli agenti della vigilanza, che lo hanno fermato prima di allertare la polizia. Fulvio Gianaria, il suo avvocato, dice di non avere ricevuto nessuna notifica di denuncia: "Il tentato furto è un’ipotesi di reato per cui si procede solo con querela di parte. C’è tempo tre mesi per presentarla. Vedremo cosa succede, al momento non è stato notificato niente". Nel frattempo, le norme parlamentari assicurano a Fassino l’immunità per tutta la durata del mandato. Il video dell’episodio è stato acquisito dalla Polaria e sta per essere messo a disposizione della procura di Civitavecchia, cui toccherà decidere come procedere e se delegare ulteriori approfondimenti. Si ipotizza il reato di furto. Un testimone ha detto che il deputato si è offerto di pagare non una ma due boccette di profumo per dimostrare le sue buone intenzioni.