Roma, 27 aprile 2020 - Proposte, raccomandazioni, linee guida, decaloghi con un inciso costante, "ove possibile". Su uno dei nodi più roventi della fase 2 del Coronavirus in Italia, quello del trasporto pubblico locale (che prima della pandemia muoveva oltre 5 miliardi di passeggeri all’anno, 14 milioni al giorno) s'intrecciano i documenti del governo e delle autorità: decreto Conte, documento tecnico Inail-Iss, linee guida del Mit.
L'ultimo (anche in ordine di tempo) prova a chiarire i tanti dubbi lasciati aperti dagli altri. Come aveva fatto notare in mattinata il presidente di Anci, Antonio Decaro, che alzando gli occhi dalle carte appena lette ha sollecitato “un protocollo” ricordando che “dal 4 maggio si sposteranno 2 milioni e mezzo di persone in più”. Iss e Inail prevedono invece un flusso di 700mila lavoratori pendolari. Naturalmente i dubbi mettono alla prova prima di tutto i cittadini, che dovranno affrontare un nuovo corso completamente diverso. Rassegniamoci fin da ora: anche per bus, metro, treni si dovrà fare la coda come al supermercato.
Per salire, scendere o passare i controlli, ad esempio quelli della Polfer che dovrebbero essere previsti nelle stazioni ferroviarie più grandi, con verifica delle autocertificazioni e della temperatura. Sicuramente a soffrire di più saranno le metropolitane, che prima della pandemia potevano trasportare fino a 7,2 passeggeri a metro quadro.
Nel ricordare i numeri storici antecedenti all’emergenza Asstra - l’associazione presieduta da Andrea Gibelli che rappresenta 150 aziende, 130 sono di bus, le altre di treni locali - ricorda che tra marzo e aprile si sono persi quasi 400 milioni di viaggi al mese (-90% dei passeggeri). E prevede: “Nel corso della fase 2 sarà presumibile attendersi un utilizzo del mezzo di trasporto pubblico quasi esclusivamente per motivazioni legate al lavoro e a situazioni di necessità”. Il presidente Gibelli per far quadrare i conti confida anche nello smart working e nell’ingresso differenziato in fabbrica o in ufficio.
Nel frattempo Inail e Iss hanno messo a punto un decalogo del 'perfetto' viaggiatore. Al punto numero 1: “Non usare il trasporto pubblico se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore)”. Al terzo: “Prediligi forme alternative di spostamento ove possibile, come camminare o andare in bicicletta”, seguito dalla buona prassi per i biglietti, da acquistare “ove possibile, in formato elettronico, online o tramite app”. Ecco allora una miniguida all’uso dei mezzi, ricavata dall’incrocio dei documenti ufficiali.
Bus e Tram
Quanti passeggeri potranno salire su un bus urbano lungo 12 metri e largo due e mezzo, che da carta di circolazione può trasportare fino a 100 persone? Con la regola del metro di distanza si arriva a un terzo della capacità di prima, quindi 34 persone. Ma nei calcoli di Asstra per soddisfare la domanda di mobilità servirebbe spingere quella soglia fino al 50%, quindi 50 persone. Anche se sui trasporti grava un’incognita molto alta, dipenderà dal mezzo che sceglieranno gli italiani. La simulazione di un'azienda dimostra come la regola del metro non sia materilmente applicabile sui bus (lo schema che più si avvicina alla regola prevede due passeggeri a distanza di 643 millimetri, il massimo consentito). Dovremo indossare la mascherina? Sì, secondo le linee guida del Mit. "TPL, trasporto ferroviario, trasporto non di linea, trasporto marittimo e portuale: mascherina obbligatoria per i passeggeri, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca". Il decreto Conte dà diverse indicazioni: “E’ fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza”. Considerata la penuria di mascherine, il governo ha sdoganato anche quelle di comunità o “autoprodotte” Potremo fare il biglietto sull’autobus? L'indicazione è quella di salire già attrezzati, privilegiando la via online o le macchinette Come ci dovremo sedere? In teoria vale la regola di un posto occupato e due liberi, per questo le sedute saranno contrassegnate ad esempio con colori diversi Si potrà stare in piedi? Valgono le norme di sempre: su quelli urbani sì e una segnaletica ci indicherà la posizione; su quelli extraurbani no Ci saranno corse in più? Da decreto sì, nella realtà no, non c’è il tempo per organizzarle Per salire e scendere? Flussi separati, come oggi. "Ove necessario, il conducente potrà decidere di non effettuare alcune fermate" (Mit)
Metropoilitane
Sarà più difficile salire a bordo?
Sì, perché si dovrà rispettare il principio di non far incrociare i flussi, "prevedendo, ove possibile, una netta separazione delle porte di entrata e di uscita", "percorsi a senso unico all’interno delle stazioni e nei corridoi fino ai binari". Si dovranno "prevedere percorsi a senso unico all’interno delle stazioni e nei corridoi fino ai binari, in modo da mantenere separati i flussi di utenti in entrata e uscita", regolamentando "l’utilizzo di scale e tappeti mobili garantendo sempre un adeguato distanziamento (Inail-Iss)
Come faremo il biglietto?
"L’acquisto deve essere previsto con modalità automatizzate o dematerializzate possibilmente prevedendo biglietteria elettronica. Prevedere percorsi a senso unico all’interno delle stazioni e nei corridoi fino ai binari, in modo da mantenere separati i flussi di utenti in entrata e uscita" (Inail-Iss)
Quanti passeggeri a bordo?
Stando alle regole del distanziamento, la riduzione sarà drastica: si riduce al 25-30% dei viaggiatori ante-pandemia. L'uso dei posti a sedere sarà disciplinato con l'aiuto della segnaletica. Come quella comparsa tra ieri e oggi nelle stazioni e sui treni dell'Atm, a Milano. Gli avvisi: "Attenzione. Mantieni la distanza di 1 metro dai passeggeri. Tutela la tua salute e quella degli altri. Grazie per la collaborazione”. E a bordo bollini rossi con la richiesta: “Non sederti qui. Rispetta le distanze".
Treni
Quanti passeggeri potranno salire?
Anche in questo caso è prevista una riduzione drastica: potrà essere occupato solo il 50% dei posti a sedere. "Il distanziamento sociale a bordo" va "assicurato attraverso un meccanismo di prenotazione a 'scacchiera' sui treni a lunga percorrenza (con prenotazione online)", così è riassunto nelle linee guida del Mit
Sarà possibile viaggiare in piedi?
No, in questa fase non sono previsti posti in piedi per evitare che i viaggiatori possano entrare in contatto Ci saranno porte diverse per salire e scendere? Sì, saranno estese anche ai treni le regole dei bus
Come faremo i biglietti?
Tutti i biglietti saranno nominativi "al fine di identificare tutti i passeggeri e gestire eventuali casi di presenza a bordo di sospetti o conclamati casi di positività al virus" (Mit)
Potremo mangiare al ristorante o al bar di bordo?
No, è prevista la "sospensione dei servizi di ristorazione a bordo (welcome drink, bar, ristorante e servizi al posto" (Mit)
Dovremo indossare la mascherina?
Sì, secondo le linee guida del Mit, per "TPL, trasporto ferroviario, trasporto non di linea, trasporto marittimo e portuale: mascherina obbligatoria per i passeggeri, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca".
Potremo salire a bordo con la febbre?
No, e "nei grandi hub ferroviari è raccomandabile prevedere ai gate il controllo della temperatura corporea prevedendo misure di gestione di passeggeri o operatori che superano i 37,5 C° (Inail-Iss).
Le linee guida del Mit