Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Fase 2 riapertura negozi, Regioni in pressing: "Chiediamo ok dall'11". Ma il governo frena

Il presidente del Veneto Zaia: "Pronto a far ripartire tutto". Il ministro Boccia: "Differenziazioni dal 18"

Fase 2, i parrucchieri si preparano a riaprire (Ansa)

Roma, 7 maggio 2020 - Fase 2 dell'emergenza Coronavirus, si tenta di accelerare le riaperture, in particolare dei negozi. Le Regioni chiedono che dal prossimo 11 maggio "possano procedere ad anticipare la riapertura dei settori del Commercio al dettaglio fermo restando la necessaria sottoscrizione dei relativi protocolli di sicurezza con le parti sociali a tutela dei lavoratori". La richiesta è contenuta nell'ordine del giorno approvato dalla Conferenza delle Regioni e consegnato oggi al Governo, il quale però frena e ribadisce la linea: prima del 18 maggio non si riapre nulla, perché servono almeno due settimane per valutare gli effetti sulla curva del contagio dell'allentamento delle misure deciso con il Dpcm del 4 maggio.

"Sono stati sottoscritti i Protocolli per l'individuazione delle misure di sicurezza con le parti sociali a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici in tutti i settori economici". Per questo le Regioni chiedono che "entro il 17 maggio venga adottato un nuovo dpcm con il coinvolgimento delle Regioni per consentire alle Regioni stesse di procedere autonomamente, sulla base delle valutazioni delle strutture tecniche e scientifiche dei rispettivi territori, a regolare le riaperture delle attività", si legge anche nell'odg della Conferenza delle Regioni inviato al governo.

In precedenza il governatore del Veneto Luca Zaia aveva sottolineato di essere "pronto a far ripartire tutto anche prima del 18 maggio". Concetto che ribadirà nella videoconferenza con gli altri presidenti delle Regioni, presente il ministro Boccia. "Porto avanti la volontà di proporre di poter aprire tutto. È difficile pensare che l'apertura che abbiamo oggi, che è pressoché totale, sia un fatto di salvaguardia rispetto al riavvio di quello che è rimasto chiuso. Pensare che il capro espiatorio di questa partita sia la parrucchiera, gli estetisti o i negozi, decisamente no. Altri colleghi la pensano come me".

Ma il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha ribadito la strategia: dall'11 maggio esame dei dati del monitoraggio del ministero della Salute sul contagio da Covid 19 e in base a quelli dal 18 maggio possibili differenziazioni regionali nelle riaperture, anche in base alle linee guida dell'Inail.

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