Venerdì 8 Novembre 2024
REMY MORANDI
Cronaca

Fase 2 Coronavirus, domande e risposte. Chi sono i congiunti? Dubbio seconde case

Si può uscire dal Comune, spostarsi all’interno della Regione, visitare i parenti, fare sport o una passeggiata al parco? Si deve ancora portare l’autocertificazione? Facciamo chiarezza

Coronavirus, controlli (Ansa)

Coronavirus, controlli (Ansa)

Roma, 27 aprile 2020 – Tante domande, poche risposte. La conferenza stampa del presidente Giuseppe Conte (e la pubblicazione più tardi del Dpcm 26 aprile) ha dato vita a una serie di dubbi a cui molti non riescono a dare risposta. Va innanzitutto detto che dal 4 maggio – data in cui tutti speravano per un minimo ritorno alla normalità – non molto cambierà. E dunque la cosiddetta Fase 2 della lotta al Coronavirus in Italia non sarà per i singoli cittadini molto diversa da quella precedente, del lockdown. Tranne che per qualche punto. Ad esempio, potremo tornare a fare passeggiate e a correre anche lontano da casa. Oppure, si potranno andare a visitare i “congiunti”. Adesso, resta solo da capire cosa significhi tutto ciò, cosa si intenda per “congiunti” e cosa effettivamente potremo fare. Cerchiamo di fare chiarezza.

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Chi sono i congiunti?

“Si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”. Così si legge nel Dpcm del 26 aprile. Dunque, cosa significa “congiunti”? Nel nostro ordinamento si trova una definizione del termine all’art. 307 del Codice penale. Si legge: “Agli effetti della legge penale, s’intendono per i prossimi congiunti gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti”. In pratica si intendono tutte quelle persone a noi legate da un vincolo di matrimonio o di sangue. Genitori, figli, nonni, zii, moglie, marito, cugini. E in più gi "affini", ovvero cognati, suoceri, generi, nuore ecc.  Ricordiamo che il Codice Civile (art.77) riconosce la parentela fino al sesto grado compreso (esempio: il rapporto che intercorre tra i figli di figli di due cugini, oppure tra figli dei cugini dei genitori).

Fidanzati e amici?

Dunque, non rientrano - in linea teorica - nella categoria fidanzati, amici, conoscenti. Tuttavia ecco filtrare da fonti di agenzia che per congiunti si intendono "parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili". Insomma, si è aperto un vulnus interpretativo che resta al momento privo di certezze.  Le Faq, che saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito di Palazzo Chigi - assicurano fonti governative -  chiariranno ulteriori dubbi.

Va sottolineato inoltre che sì si potranno visitare i congiunti, ma nel rispetto del divieto di assembramento. E quindi, come ha anche sottolineato ieri sera Conte, le visite dovranno essere “mirate”, in riferimento alle “famiglie che sono state separate dal lockdown: genitori e figli, nonni e nipoti”. Quindi, niente super pranzi o cene con tutta la famiglia al completo. Ma solo visite mirate: se dunque un figlio o una figlia volesse andare a trovare il padre o la madre (e viceversa), può farlo. Se invece, per esempio, un nucleo di quattro persone volesse andare a trovare un altro nucleo di altrettante persone, difficilmente potrebbe non essere considerato come “assembramento”.

Inoltre, queste visite – anche se non espresso in modo specifico nel decreto – dovranno avvenire all’interno della propria Regione perché “in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”. In questo caso, non viene fatto riferimento alle visite ai congiunti.

Serve ancora l’autocertificazione?

Sì, dal 4 maggio si dovrà ancora fare l’autocertificazione. Alle tre motivazioni che fino ad oggi hanno consentito gli spostamenti, ossia motivi di lavoro, salute o necessità, se ne aggiunge però un’altra: la visita ai congiunti. Dunque sì, si dovrà fare ancora l’autocertificazione per gli spostamenti sia all’interno del proprio comune che fuori. E’ molto probabile che il modulo usato fino ad ora cambi per permettere di motivare lo spostamento con, tra l’altro, la visita ai congiunti.

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E gli spostamenti per andare dagli amici?

“Sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute” e visite ai congiunti. Non essendo una visita ad un amico o fidanzato considerata come esigenza lavorativa o situazione di necessità e non essendo per il momento considerabile un amico o un fidanzato come “congiunto”, no non si potrà andare a trovarlo.

Non posso incontrare gli amici, ma posso fare una passeggiata in due. E quindi?  Per gli incontri, ricordiamo, valgono solo “i congiunti”. Detto ciò, molti si stanno chiedendo se, potendo fare una passeggiata in due, non possano fissare con un amico in un parco per farsi una camminata. A questa domanda e casistica, come a molte altre, non c’è ancora risposta in quanto nel decreto non è chiaramente scritto. Ci si può limitare a leggere: “L’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto” del divieto di assembramento, “nonché della distanza di sicurezza interpersonale di un metro”. 

Posso uscire dal mio comune?

Si può uscire dal proprio comune di residenza ma solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, salute e visita ai congiunti.Posso fare la spesa in un altro comune? Essendo gli spostamenti consentiti solo per motivi di salute, lavoro, necessità, visita ai congiunti, fare la spesa in un altro comune non dovrebbe essere consentito, almeno che questo non rientri nelle motivazioni di necessità. Nel testo del Dpcm del 26 maggio non viene fatto un chiaro riferimento a questo punto. Dunque si dovrà aspettare che vengano diffuse ulteriori circolari ai prefetti e ulteriori disposizioni alle Regioni.

E dalla Regione?

“E’ fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”, si legge nel Dpcm 26 aprile. Quindi si può uscire dalla Regione in cui ci si trova ma solo per motivi di lavoro e salute. Non rientrano tra le motivazioni le visite ai parenti.

Posso tornare a casa?

“E’ in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Così si legge nel Dpcm del 26 aprile. Quindi sì, si può tornare nella propria residenza o domicilio anche se in una regione diversa, essendo “in ogni caso consentito” lo spostamento.

E le seconde case?

In teoria non posso andarci, in quanto non rientra nei motivi di lavoro, necessità, salute, visite ai congiunti. Fatto sta che nel precedente decreto, quello in vigore ancora fino al 3 maggio, era chiaramente scritto: “Resta vietato ogni spostamento in abitazioni diverse da quella principale comprese le seconde case utilizzate per vacanze”. Nel nuovo decreto del 26 aprile, invece, non c’è traccia di questo divieto ma verosimilmente dovrebbe rimanere il “no” agli spostamenti verso le seconde case, dato che solitamente queste si trovano in Regioni diverse da quelle di residenza. Comunque, si attendono ulteriori disposizioni da parte del Governo. E mentre alcuni regioni pensano di far da sé, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ribadisce: "Non si possono raggiungere le seconde case, tranne mi sembra di aver capito ci sia qualche presidente di Regione che lo sta ipotizzando, ma nell'ambito di questo dpcm non e' possibile raggiungere le seconde case". E ha aggiunto: "Bisogna comunque rimanere nella casa di residenza in attesa che i risultati dell'attività di contenimento migliorino la situazione del contagio".

Passeggiate e parchi

Sì, si potrà fare una passeggiata nei parchi e nei giardini pubblici a meno che i sindaci non dispongano “la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto” delle norme di sicurezza. Si potrà passeggiare anche in due, rispettando la distanza di un metro l’uno dall’altro.

Devo andare al parco più vicino a casa mia?  Anche a questa domanda per il momento non c’è risposta, in quanto non direttamente specificato nel decreto. Si attendono anche qui ulteriori disposizioni da parte del Governo.

Figli 

E' consentito passeggiare con i figli e andare con loro nei parchi, nel rispetto delle distanze di sicurezza. Nel testo del decreto si legge: “è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o motoria”.

Sport anche lontano da casa?

Dal 4 maggio si potrà tornare a fare passeggiate o attività motoria anche lontano dalle proprie abitazioni. Non necessariamente si dovrà farlo da soli, si potrà essere in compagnia di un’altra persona ma rispettando la distanza di due metri, nel caso di attività sportive più dinamiche (quale la corsa), mentre per la semplice attività motoria (una passeggiata) basterà un metro.

Posso prendere l’auto e uscire dal mio comune per passeggiate o sport?

Nel testo del decreto non si fa chiaro riferimento a questo punto. Tuttavia, dato che dal 4 maggio si potrà tornare a fare attività motoria e sportiva anche lontano da casa, è probabile che si possa prendere l’auto e uscire dal proprio comune di residenza o domicilio per andare a fare una passeggiata o sport. Si attendono comunque ulteriori circolari e disposizioni da parte del Governo.

La bicicletta?

Sì, è consentito in quanto considerata attività sportiva. Nel decreto non viene specificato che l'attività debba essere svolta in prossimità dell'abitazione, quindi è presumibile che ci si possa anche allontanare da casa.

Quando riapriranno le palestre?

Al momento palestre, centri sportivi, piscine rimangono chiusi. Non è stata ancora comunicata alcuna data sulla riapertura al pubblico.

Posso andare al mare (o in montagna)?

Solo chi è residente in un posto di mare può permettersi di andare a fare un bagno, mentre chi vive in montagna può andare a fare una passeggiata tra i boschi. Nel decreto però non viene specificato quali siano i luoghi da considerare “di mare” o “di montagna”. Si attendono dunque ulteriori disposizioni per chiarire questo punto.

Il decreto in Pdf