Mercoledì 17 Luglio 2024

Sgarbi: “Marta Fascina avrà una quota di eredità di Berlusconi. Ma in politica...”

Il sottosegretario: “Il suo ruolo è quello di compagna ed erede”. Tajani: “E’ una deputata, non c’è bisogno di spazi formali in Forza Italia”

Marta Fascina ai funerali di Berlusconi (Ansa)

Marta Fascina ai funerali di Berlusconi (Ansa)

Milano, 16 giugno 2023 – Marta Fascina avrà un ruolo in Forza Italia ora che Silvio Berlusconi è morto? La domanda è legittima, la risposta sembra univoca. “Fascina è un deputato e la compagna di vita di Berlusconi: non c'è bisogno di spazi formali”, spiega interpellato Antonio Tajani, indicato da più parti come traghettatore del partito nel dopo-Silvio. 

Anche Vittorio Sgarbi esclude una posizione di leadership. “Sul piano politico, qualunque pensiero (Marta Fascina ndr) abbia è legato ad una sua dimensione provvisoria, perché non risulta che abbia fatto un'attività politica che può continuare in prima persona. Secondo il sottosegretario alla Cultura, Fascina “deve fare prima di tutti” quello che “ogni deputato dovrebbe fare”. Ovvero “chiedere la commissione di inchiesta che io ho invocato per stabilire che i processi a Berlusconi erano processi politici”. Per il resto “il ruolo della Fascina è di una compagna che avrà una quota di eredità”.

Marta Fascina e il testamento di Berlusconi 

Che Marta Fascina figuri nel testamento del Cav è ipotesi più che concreta. I presunti attriti con i figli del compagno, di cui si parlava ai tempi del suo “non matrimonio”, sembrano spazzati via dall’immagine di Marta e Marina – la primogenita di Berlusconi – che in chiesa durante i funerali si tengono per mano. 

Secondo indiscrezioni, l’ex premier avrebbe cambiato sue ultime volontà recentemente, prima del suo penultimo ricovero, che lo ha tenuto in ospedale 45 giorni. Esclusa dalla successione in quanto non sposata a Berlusconi, Fascina beneficerebbe però di una donazione da parecchi zeri (si ipotizza una cifra fra i 50 e i 100 milioni di euro). A lei andrebbe anche una villa oltre che la possibilità di mantenere la residenza ad Arcore. 

Qualsiasi discorso sull’eredità resterà sul piano speculativo, presumibilmente, fino all’apertura delle carte, chiuse a chiave nella cassaforte dello studio di Arrigo Roveda, storico notaio di Berlusconi. Che per ora mantiene lo stretto riserbo. Anzi neanche conferma se sia lui o meno ad avere il testamento. “Parlerò – dice – a bocce ferme”.