Roma, 10 febbraio 2023 - La lente dell'Ema su alcuni farmaci per il raffreddore e l'influenza. L'European Medicines Agency indaga in particolare su medicinali contenenti pseudoefedrina. Il timore è che il loro utilizzo sia legato a patologie dei vasi sanguigni del cervello: la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e quella da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS). Possono comportare un ridotto afflusso di sangue al cervello e, in alcuni casi, causare complicazioni gravi e pericolose. I sintomi comuni associati alle due sindromi includono mal di testa, nausea e convulsioni.
A innescare i controlli un "piccolo numero di casi" dove sono insorte le due sindromi sopracitate: dopo la revisione l'Ema deciderà se potranno rimanere in commercio o se servirà ritirarli. Tra i prodotti contenenti pseudoefedrina ci sono Actifed, Aerinaze, Aspirin Complex, Clarinase, Humex rhume e Nurofen Cold and Flu. Va detto che i medicinali contenenti pseudoefedrina presentano un rischio noto di eventi ischemici cardiovascolari e cerebrovascolari, effetti indesiderati che coinvolgono ischemia nel cuore e nel cervello, inclusi ictus e infarto. Restrizioni e avvertenze sono già incluse nelle informazioni sul prodotto dei medicinali per ridurre questi rischi.
La pseudoefedrina
La pseudoefedrina è un farmaco simpaticomimetico, fa parte della famiglia chimica delle 2-feniletilammine e delle anfetamine. I suoi sali vengono assunti per via orale e utilizzati da soli o in combinazione con altri medicinali per trattare il naso chiuso derivante da raffreddore, influenza o allergia. I medicinali contenenti pseudoefedrina agiscono provocando il restringimento dei vasi sanguigni. Ciò riduce la quantità di fluido rilasciato dai vasi, con conseguente minore gonfiore e minore produzione di muco nel naso. Olre a questo, la pseudoefedrina è anche uno stimolante.
Garattini
"Non è la prima volta che si hanno sospetti sulla pseudoefedrina", dice all'Adnkronos Salute il farmacologo Silvano Garattini, presidente e fondatore dell'Istituto Mario Negri. "Per la sua attività di contrazione dei vasi gli effetti cardiovascolari sono possibili - aggiunge -. Non mi sorprende dunque la decisione dell'Ema". E ancora: "Per i farmaci non soggetti a prescrizione dovrebbero essere previsti controlli maggiori rispetto agli altri e dovrebbe esserci un'Authority per il controllo dei messaggi pubblicitari". Prosegue Garattini: "Tutto questo pone un problema importante. Per i medicinali, ma anche gli integratori, venduti senza prescrizione le regole dovrebbero essere più stringenti, proprio perché tutti li possono comprare e usare liberamente. Da qui la necessità di una maggiore attenzione agli effetti collaterali".
Per il farmacologo un altro elemento critico è la pubblicità di questi prodotti "che presenta solo i benefici, senza indicare le controindicazioni. Ci dovrebbe essere un organismo specifico per il controllo puntuale di quello che si scrive e si dice in tv o su altri media su prodotti per la salute", conclude.