Bergamo, 4 novembre 2024 – I genitori di Jashandeep Badhan hanno manifestato l’intenzione di voler incontrare la mamma e il papà di Sara Centelleghe per chiedere scusa per la morte orrenda della loro figlia. Un primo passo è stato fatto tramite gli avvocati che li rappresentano.
A dire il vero già durante la fiaccolata da Lovere a Costa Volpino (31 ottobre) la mamma di Deep si era rivolta a quella di Sara chiedendole scusa.
Mano tesa
Ora questa richiesta di confronto mentre tutta Costa Volpino ieri si è unita per l’ultimo saluto alla studentessa 18enne (ne avrebbe compiuti 19 settimana prossima: gli amici dell’istituto Piana di Lovere le stavano organizzando una festa) uccisa da Badhan, 19 anni, indiano, con una settantina di forbiciate sferrate con violenza al collo, alla testa, sul volto. Una ferocia tale che il pm Golluccio, titolare del fascicolo, contesta l’omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.
Non a caso il gip Solombrino nell’ordinanza in cui ha disposto il carcere con un monitoraggio psichiatrico per i prossimi 30 giorni, ha parlato di pericolo di reiterazione vista la “straordinaria gravità” dei fatti e delle modalità del delitto, “sintomatici di una totale mancanza di autocontrollo” e di una personalità violenta.
I punti da chiarire
L’omicidio è avvenuto nella notte tra venerdì 25 e sabato 25 ottobre nell’appartamento al terzo piano di via Nazionale a Costa Volpino, dove la ragazza abitava con la mamma. Un caso chiuso, ma con alcuni aspetti ancora da chiarire da parte degli uomini del nucleo investigativo di Bergamo e dei colleghi della Compagnia di Clusone, che hanno collaborato alle indagini: nei giorni scorsi gli inquirenti sono tornati nell’abitazione del delitto. Uno dei punti riguarda la droga che Deep Badhan doveva scambiare con la 17enne amica di Sara: quella sera la ragazza era ospite da lei. Gli investigatori hanno trovato 64 grammi di hashish in un cestino della spazzatura insieme a un bilancino di precisione, mentre ci sono dubbi sui 30 grammi di marijuana trovati in un barattolo dietro la porta di casa della vittima.
L’ordinanza di convalida dell’arresto ha ricostruito la notte in cui Deep (assistito dall’avvocato d’ufficio Micheli) si era intrufolato nella casa di Sara Centelleghe per cercare “fumo“ da “smokare”.
Deep e l’amica di Sara (i due si conoscevano bene) si erano scambiati dei messaggi per vedersi, incontro poi non avvenuto. Il 19enne (quel giorno era alterato dall’alcol e dalla droga) è salito al terzo piano, è entrato nell’appartamento dove Sara stava dormendo e ha iniziato a rovistare in uno zainetto. I rumori hanno svegliato Sara.
Ne è nata una colluttazione, lei ha cercato di difendersi, il suo aggressore ha infierito prima con un pugno e poi con le forbici fin quando la ragazza non reagiva più.