Venerdì 15 Novembre 2024
LAURA LANA E NICOLA PALMA
Cronaca

Riccardo, l’assassino inimmaginabile: ritratto del ragazzo che si sentiva “un corpo estraneo”

La strage di Paderno Dugnano: conoscenti e docenti sono unanimi nel ricordare un giovane “serio, sportivo e sempre molto tranquillo”. E allora quali demoni l’hanno spinto a uccidere?

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Riccardo C., 17 anni, ha confessato di aver ucciso il padre, la madre e il fratello “per liberarsi di loro”

Paderno Dugnano, 2 settembre 2024 – Il volto inespressivo. Lo sguardo perso nel vuoto. Per ore, Riccardo C. non dice una parola: se ne sta in silenzio nella caserma dei carabinieri di Paderno Dugnano. Ci è arrivato all’alba, dopo aver raccontato di aver ucciso il padre che a sua volta aveva accoltellato la madre e il fratellino di 12 anni.

I primi accertamenti investigativi, che escludono sin dall’inizio presenze estranee ai residenti della villetta, raccontano altro: di una mattanza messa in scena da una sola persona. Lui. Una raffica infinita di coltellate per spazzare via chi, metterà a verbale nell’interrogatorio, lo opprimeva, generando in lui un rancore covato chissà per quanto tempo ed esploso nella notte del compleanno del padre. Lui, che ha tentato, invano, di liberarsi di loro, ha detto, perché si sentiva un corpo estraneo.

Serenità spazzata via

In un attimo, vengono cancellate le immagini serene di una famiglia che vicini e conoscenti non smettono di definire “perfetta, bellissima”: “Erano così uniti”, sussurra un residente di via Anzio prima di allontanarsi in lacrime.

anno in archivio nella maniera più tragica e crudele le istantanee che rimandavano felicità e armonia: la foto di gruppo su una gondola a Venezia, con il piccolo Lorenzo in primo piano; l’abbraccio sulla barca a vela scelta per la vacanza insieme nell’estate del 2023.

E poi l’oratorio, il volontariato, il rapporto con papà Fabio cementato dalla comune passione per la pallavolo: alla polisportiva Bresso spiegano che il cinquantunenne si era appassionato al volley per seguire i due figli che lo praticavano, fino a diventare dirigente della società per seguire le trasferte e segnare i punti al tavolo di bordo campo.

Profilo immacolato

La scuola elementare a due passi da casa, oltre il parchetto con i giochi per i bambini. E poi le medie all’Allende e le superiori al Gadda. Stando a quanto risulta, il diciassettenne era stato rimandato in matematica a giugno, ma complessivamente era un alunno che si impegnava e che non aveva mai dato problemi in classe.

Pure gli archivi delle forze dell’ordine non indicano tracce di un possibile disagio: mai una segnalazione per liti o altro; mai un intervento che potesse far pensare a dissidi in famiglia. E anche chi conosce bene Riccardo, o meglio pensava di conoscerlo bene, non trova nella memoria un benché minimo appiglio legato a cattive frequentazioni: “Un ragazzo tranquillo e studioso, che faceva sport. L’ultima persona dalla quale ti aspetteresti una cosa del genere. Nessuno sapeva di problemi con nessuno dei suoi familiari”, afferma un coetaneo che con l’assassino ha condiviso i banchi dalle elementari e che osserva senza parole i movimenti dei carabinieri.

Ricordi e cordoglio

In molti, sui social, lasciano un pensiero dedicato alle vittime: “Non ci sono parole per quello che vi è accaduto, povera famiglia”. E ancora: “Siamo tutti sgomenti davanti a fatti così inconcepibili”. Numerosi i messaggi di cordoglio con scritto semplicemente “Rip” o “Che la terra vi sia lieve”.

“Li ricordo entrambi, perché anche Riccardo ha frequentato con noi elementari e medie – ricorda la dirigente scolastica dell’Allende Antonella Caniato, che ha dedicato un ricordo su Facebook al dodicenne assassinato –. Lorenzo era un ragazzino solare, sempre col sorriso. Ora avrebbe iniziato la 2C. Riccardo era uscito dal nostro istituto durante il Covid, in un periodo quindi molto particolare. Si era iscritto all’istituto superiore Gadda, che avrebbe iniziato nei prossimi giorni. Lo avevo rivisto due mesi fa”.