Sabato 29 Giugno 2024

Francesca Fagnani è sotto vigilanza: minacciata dopo il suo libro sulla mala di Roma

La conduttrice di Belve è anche autrice di un testo che ricostruisce ‘Suburra’ a partire dall’omicidio di ‘El Diablo’, Fabrizio Piscitelli. Fa i nomi e cognomi dei boss che si spartirebbero le piazze di spaccio della Capitale

Francesca Fagnani mentre presenta il suo libro 'Mala. Roma Criminale'

Francesca Fagnani mentre presenta il suo libro 'Mala. Roma Criminale'

Roma, 30 maggio 2024 – Francesca Fagnani è stata messa “sotto vigilanza” dalla prefettura di Roma per le minacce ricevute da ambienti della malavita romana. 

Prima di essere la conduttrice e autrice di Belve, trasmissione in prima serata sulla Rai che le ha dato popolarità, la giornalista (47 anni, fra le altre cose compagna di Enrico Mentana), si è occupata della criminalità organizzata nella Capitale. Ne ha scritto in diversi articoli per Repubblica. In un’intervista tv nel programma di Piero Chiambretti ‘Donne sull’orlo di una crisi di nervi’ ha confessato di essere stata minacciata

in passato da membri del clan dei Casamonica. Non l’hanno fatta desistere dallo scrivere il libro ‘Mala Roma Criminale’, uscito nel 2024. Il titolo evoca l’espressione ‘Mafia Capitale’, nome dell’inchiesta che fece luce sugli intrecci tra le aziende riconducibili ai due noti criminali romani, Massimo Carminati (ex banda della Magliana) e Salvatore Buzzi, e pubblica amministrazione (anche se per la verità, al processo in Cassazione, l’associazione mafiosa è stata esclusa).

Il libro sulla mala e le minacce

In ogni caso, di malavita si parla e di malavita parla il libro di Fagnani che si concentra su un episodio recente: l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, conosciuto come Diabolik o Diablo, capo degli Irriducibili, gli ultrà della Lazio,  che è stato figura chiave del narcotraffico romano, considerato vicino proprio a Carminati.  

Piscitelli fu ucciso intorno il 7 agosto 2019 con un colpo di pistola alla testa mentre era seduto su una panchina nel Parco degli Acquedotti a Roma. 

"Provare a capire le ragioni che hanno portato alla sua morte significa non soltanto indagare su uno degli omicidi di maggior peso tra quelli avvenuti nella Capitale negli ultimi anni – scrive Fagnani nell’incipit del suo libro –  ma serve soprattutto a disegnare lo scacchiere della criminalità romana”.

Proprio per la sua ricostruzione di ‘Suburra’ la giornalista sarebbe invisa a qualcuno. Chi non si sa, naturalmente. Del resto Suburra è un flusso indistinto, dove “i sodalizi malavitosi convivono l’uno accanto all’altro – va avanti la giornalista – spartendosi il territorio in modo più fluido che altrove, in un equilibrio che favorisce gli affari e allontana i problemi, almeno fino a quando i guai qualcuno non se li va a cercare”. 

Le minacce sarebbero direttamente legate al libro in cui Fagnani fa nomi e cognomi dei boss, dal cartello di Michele 'o Pazzo passando per il sodalizio spietato e potente degli albanesi. Si descrive il business gigantesco con tonnellate di cocaina che muovono milioni di euro e innescano una lotta senza quartiere per il controllo delle piazze di spaccio nella città eterna, dal litorale di Ostia fino a Tor Bella Monaca. 

Cosa significa vigilanza

La vigilanza può essere di gradi diversi, dalla sorveglianza ‘dinamica’ (controlli spot) a quella ‘fissa’ (presidio fisso sotto l’abitazione) fino alla scorta (24 ore su 24). A quanto si apprende per la giornalista è stata attivata la vigilanza generica radiocontrollata già tempo fa ma ora le forze dell’ordine hanno deciso di accendere un faro sul caso, per alzare l’attenzione.  Nel 2023 (secondo l’Fnsi) i giornalisti sotto vigilanza erano oltre 250, di cui 22 sotto scorta.