Domenica 6 Ottobre 2024

Facoltà Medicina, Consiglio di Stato: “Test d’ingresso validi”. Annullata sentenza Tar

Riconosciute le procedure concorsuali per l’anno accademico 2023/24 e il criterio di attribuzione del punteggio "equalizzato". Nessun rischio immatricolazione

Un test di ingresso alla facoltà di Medicina

Un test di ingresso alla facoltà di Medicina

Roma, 5 ottobre 2024 – Possono tirare un respiro di sollievo gli studenti di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, che hanno rischiato di vedersi respingere l’immatricolazione all’università. Il Consiglio di Stato, con sentenza, ha disposto l'annullamento del pronunciamento del Tar del Lazio che a gennaio aveva demolito i test di ingresso a Medicina per l'anno accademico 2023/2024 mettendo a rischio l'immatricolazione di migliaia di studenti per l'anno successivo 2024/2025.

Cosa diceva il Tar

La sentenza del Tar aveva stabilito che è illegittimo il criterio di attribuzione del punteggio previsto dalla normativa concorsuale, cosiddetto "equalizzato" perché produttivo di distorsioni, Ciò nella misura in cui non era con esso assicurata una valutazione omogenea delle prove e dunque una selezione dei concorrenti secondo criteri di merito. 

Viene quindi ribadito dal Consiglio di Stato quanto aveva già deciso i primi di agosto in una sentenza emessa in occasione del ricorso di altri candidati. Dal ministero dell'Università si fa sapere che questa pronuncia del Consiglio di Stato è la conferma della assoluta legittimità dell'operato del Mur poiché sancisce che le procedure concorsuali si sono svolte correttamente, nel rispetto della legalità, risultando quindi pienamente valide.

Cos'è il punteggio “equalizzato”

Con punteggio cosiddetto “equalizzato” si intende il punteggio del Test somministrato al candidato pari alla somma dei punti per le risposte date ai 50 quesiti di cui la prova si compone con l'ulteriore punteggio determinato in base al coefficiente di equalizzazione della prova. La finalità del coefficiente di equalizzazione della prova è quella di misurare la difficoltà della prova vista la possibilità per i candidati di ripetere le prove. Il coefficiente di equalizzazione è ottenuto secondo un modello scientifico di attribuzione dei punteggi concepito in funzione del differente livello di difficoltà di ciascun quesito, estratto da una banca dati previamente formata e composta da 1700 quesiti, e dunque della prova nel suo complesso. L'obiettivo con esso perseguito è di porre i candidati in condizioni di parità, nella prevista prospettiva della ripetibilità della prova stessa oltre che della diversità di quesiti di cui ciascuna di essa si compone.

Come funziona il coefficiente di equalizzazione

Il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del TAR rilevando che il coefficiente di equalizzazione è il perno su cui poggia il riequilibrio della posizione di ogni concorrente e la sua razionalità rimonta al criterio di carattere statistico attraverso cui è stato misurato il grado di difficoltà di ciascun quesito. Il modello scientifico alla base del sistema di attribuzione dei punteggi equalizzati è stato concepito in funzione della ripetibilità delle prove. L'equalizzazione trova il proprio fondamento razionale in un inoppugnabile e non contestato sistema di misurazione della difficoltà dei quesiti avente base statistica. La decisione del Consiglio di Stato è conforme all'ordinanza cautelare già pubblicata ad aprile che aveva sospeso la sentenza del Tar sempre riconoscendo l'apparente correttezza del sistema di equalizzazione confermata in via definitiva con la sentenza del 4 ottobre.

La svolta dal Consiglio di Stato

Proprio in esecuzione dell'ordinanza cautelare del Consiglio di Stato e in attuazione del DL 19/2014 il Ministero (con Decreto Ministeriale pubblicato a maggio) aveva confermato per l'anno accademico 2024/2025 la possibilità di presentare inserimento nella graduatoria nazionale dei candidati che hanno sostenuto la prova di ammissione nel 2023. La decisione del Consiglio di Stato conferma la piena legittimità dell'immatricolazione dei candidati che hanno già conseguito nel 2023 i risultati al test e restituisce la serenità agli studenti che nelle more hanno conseguito l'immatricolazione. Allo stesso tempo la decisione ribadisce la piena legittimità dei Test OnLine CISIA (TOLC) e segna un nuovo punto di confronto per il Ministero, che proprio in queste settimane discute misure per il superamento del numero chiuso anche nelle facoltà di Medicina.